Un registro e un’area dei bambini non nati, denominato cimitero degli angeli. Per seppellire gli embrioni anche al di sotto delle 20 settimane di gestazione. È, in sintesi, la mozione proposta da diversi consiglieri della maggioranza di centrodestra nel Consiglio comunale di Cagliari. E scoppia la polemica. Dodici consiglieri di centrosinistra si preparano a fare le barricate. Sottolineando che le sepolture potrebbero essere autorizzate “anche senza richiesta dei genitori”.
Ma il caso diventa nazionale con l’attacco del deputato del M5s Mario Perantoni: “La maggioranza di centrodestra forse non avendo nessuna buona proposta per il futuro della città, vuole istituire un ‘cimitero dei feti’. Io sono scioccato da questa assurda idea. Ricordo che in Italia l’interruzione volontaria della gravidanza è regolata da una buona legge dello Stato ed è un diritto delle donne”. La mozione, non ancora inserita all’ordine del giorno per la discussione in aula, ha come prima firmataria Stefania Loi di Fratelli d’Italia.
Le proposte più importanti riguardano proprio il trattamento per gli embrioni di presunta età di gestazione dalle 20 alle 28 settimane e per quelli di età ancora inferiore, non dichiarati morti dall’ufficiale di Stato civile: “La legge in vigore, il Dpr 285 del 1990 ‘Approvazione del regolamento di polizia mortuaria’ – spiegano i consiglieri di centrosinistra – prevede che i prodotti del concepimento (quelli di età presunta al di sotto delle 20 settimane) e i prodotti abortivi (dalle 20 alle 28 settimane) vengano trattati dalle strutture sanitarie come rifiuti speciali, a meno che i genitori non facciano esplicita richiesta all’azienda sanitaria regionale per il trasporto e il seppellimento, facendosi anche carico delle spese. La mozione invece propone che ‘il seppellimento debba avvenire anche in assenza di detta richiesta’ e a spese del Comune di Cagliari. Crediamo che tali proposte, oltre che essere contrarie alla legge vigente, costituiscano un’inopportuna intromissione nelle scelte individuali, spesso sofferte e dolorose e dipendenti da condizioni economiche, sociali, sanitarie e comunque sempre personali e intime”.
“Sconcerta la proposta di rendere obbligatorio il seppellimento per i prodotti abortivi entro le venti settimane, istituire un registro dei ‘bambini mai nati’ e uno spazio dedicato nel cimitero di San Michele, avanzata in una mozione del centro destra alla guida del Comune di Cagliari”, è la posizione espressa dalla Camera del Lavoro Cgil, che evidenzia come “si tratti di una materia ampiamente normata che fino ad ora ha garantito regole universali e diritti costituzionali e che pertanto non si capisce proprio l’esigenza di minare, a meno che non si voglia mettere in discussione l’autodeterminazione delle persone, la libera scelta delle donne e imporre, attraverso provvedimenti amministrativi, cosa si deve o non si deve fare per non urtare la presunta etica comune”. La Cgil di Cagliari chiede pertanto che la mozione venga immediatamente ritirata.
“Da notizie di stampa apprendo che il neo sindaco di Cagliari e la sua maggioranza vogliono realizzare un cimitero per bambini mai nati o nati morti prima della ventesima settimana di gestazione. E’ inaccettabile”. Lo scrive su Facebook la capogruppo in Consiglio regionale e portavoce del Movimento Cinquestelle Desirè Manca. “Mi spoglio dalla mia appartenenza politica e scrivo da donna e da madre – sostiene – Capisco che perdere un figlio durante la gestazione, magari anche in fase avanzata, è un trauma, un dolore atroce e comprendo il desiderio di avere un luogo dove poterlo seppellire e piangere. Ma nell’azione in questione non vedo l’obiettivo di dare conforto a chi ha perso un figlio prima di poterlo stringere a se, ma vedo il tentativo, inquietante, di gestione di questioni che appartengono a scelte decisive per la vita delle donne”.