Grazie ad un accordo tra l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e la Sogaer, è stato installato all’aeroporto di Cagliari un sistema di intercettazione droni messo a punto nell’ambito di “Radardrone”, progetto del 2017 finanziato da Sardegna Ricerche con il bando “Azioni Cluster Top Down” e sviluppato dall’Inaf di Cagliari in collaborazione col Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari.
Ad oggi sono stati tracciati più di un migliaio di voli, una media di 20 al giorno. Il mercato degli aeromobili a controllo remoto, comunemente chiamati droni, è in continua espansione sia in ambito professionale che hobbistico. I nostri cieli, di conseguenza, sono costantemente affollati di oggetti sempre più potenti e potenzialmente pericolosi, soprattutto in aree sensibili come quelle aeroportuali.
Una quota che va dal 70% all’80% del mercato “consumer” dei droni attualmente in circolazione è prodotta dal marchio cinese DJI. La stessa azienda ha messo a punto Aeroscope, un sistema in grado di riconoscere qualsiasi drone di propria produzione, intercettandone la telemetria ed avendo in tal modo accesso a dati come coordinate GPS, matricola, altitudine di volo, velocità e molto altro.
Gli stessi dati vengono registrati in tempo reale su un server centralizzato dal quale possono venire recuperati ed elaborati. In questo scenario di sperimentazione l’Aeroporto di Cagliari è stato dunque scelto come campo di prova di uno strumento DJI, testato da Inaf e Diee e, infine, installato in casa Sogaer.