Alberi altissimi simili alle palme, dal tronco relativamente sottile e privo di rami, che si estendevano in un’area di circa 250.000 metri quadrati: era questo l’aspetto della più grande foresta fossile mai scoperta. I suoi resti sono stati trovati in Cina, in una cava di argilla nella zona di Xinhang, e risalgono al periodo Devoniano, compreso fra 419 milioni e 359 milioni di anni fa.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Current Biology, si deve al gruppo della Scuola di Scienze della Terra e dello spazio dell’Università di Pechino, coordinato da Deming Wang, e a quello dell’Università Linyi guidato da Min Qin.
I primi tronchi fossili sono stati scoperti nella cava nel 2016 e da allora ne sono venuti alla luce molti altri, sempre più numerosi. “La grande densità così come il diametro relativamente piccolo dei tronchi rendono la foresta di Xinhang molto simile a un campo di canne da zucchero”, ha osservato Wang. Erano alberi che, come le mangrovie, crescevano lungo i corsi d’acqua e nelle pianure alluvionali e in alcuni di essi sono state individuate strutture a forma di cono, probabilmente delle gigantesche spore.
L’altezza degli alberi, chiamati licopsidi, è stata stimata sulla base del diametro dei tronchi fossili. I ricercatori hanno stabilito così che erano alti da poco più di tre metri a oltre sette metri. Questi ultimi, secondo i ricercatori, potrebbero essere comparsi verso la fine del periodo Devoniano e l’inizio del Carbonifero.