Un deposito di gas naturale liquefatto e un impianto di rigassificazione da realizzare a due passi dalla chiesetta di Sant’Efisio e dal Villaggio pescatori a Giorgino.
Questo il progetto che IsGas Energit Multiutilitis S.P.A. ha presentato al Ministero dell’Ambiente per la valutazione d’impatto ambientale. Un progetto da 78 milioni di euro a cui manca solo l’ultimo nulla osta dal Ministero dell’Ambiente che poi passerà la palla al ministero dello Sviluppo Economico.
L’argomento non è nuovo, Cagliaripad parlò del progetto nel 2015, in occasione di un Workshop sul Gnl (Gas naturale liquefatto), organizzato nei locali dell’Autorità Portuale nel Molo Ichnusa (VIDEO), durante il quale si parlo in sordina della possibilità di realizzazione di un impianto di stoccaggio. Tutto tenuto sotto silenzio fino al 2017 quando IsGas presentò al Ministero dell’Ambiente il progetto per l’approvazione.
Il progetto – la cui documentazione è stata elaborata dal gruppo Cosin Srl – il 19 giugno 2017 e, lo stesso giorno, ne è stata data comunicazione attraverso due quotidiani (La Nuova Sardegna e La Repubblica), uno nazionale e uno regionale , ai sensi delle norme in vigore, ovviamente la scelta di due quotidiani a bassa tiratura nel cagliaritano sembra essere stata fatta con criterio.
Un progetto, come detto, da circa 80 milioni di euro che prevede la costruzione di un gigantesco deposito di gas costituito da 16 silos che conterranno un totale di 20.000 metri cubi di gas naturale.
Ma secondo la direttiva Seveso però, che dal 1982 norma la prevenzione dei grandi rischi industriali e impone agli stati membri dell’Unione Europea di identificare i propri siti a rischio, il progetto viene classificato come “Impianto a rischio di incidente rilevante”.
A seguito di diverse osservazioni da parte del Ministero dell’Ambiente, il progetto più volte è stato stoppato e prorogato e anche le osservazioni di opposizione al progetto hanno visto diverse integrazioni. Il primo a presentare opposizione al progetto fu presentata da Mauro Pili, deputato di Unidos. (GUARDA ANCHE LA VIDEO INTERVISTA).
Anche il Comune di Cagliari, oltre i termini, presentò in data 6 dicembre 2017 una nota a firma Massimo Zedda dove si allegavano le firme del Comitato contrario alla costruzione del rigassificatore. (GUARDA ANCHE LA VIDEO INTERVISTA ALL’EX SINDACO DI CAGLIARI MASSIMO ZEDDA).
Anche Legambiente ha presentato, oltre i termini, una relazione che si esprime favorevolmente ai depositi costieri di GNL ma ritiene non accettabile la localizzazione prevista nel porto canale.
Poi a seguito della riapertura del procedimento sono stati prorogati i termini per le presentazioni delle osservazioni fino al 19 dicembre 2018.
L’Assessorato regionale alla Difesa dell’ambiente in data 23 gennaio 2019 ha inviato una nota al Ministero dell’Ambiente, dove si avvalla il progetto facendo riferimento alla coerenza con il piano energetico regionale.
anche l’Ente di Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna in data 25 gennaio 2019 ha inviato una nota dove Massimo Deiana evidenzia alcune problematiche legate alla programmazione di “attività” all’interno di aree di competenza unica dell’Autorità Portuale.
Inoltre proprio l’IsGas ha voluto, nel 2017, incontrare la stampa per dare una sua versione sul progetto, il tentativo era quello di stemperare i toni tra i cittadini e l’azienda, ma che di fatto non ha chiarito molti dei dubbi che gli oppositori al progetto hanno denunciato sin dal 2017.
IsGas minimizza i rischi ambientali e gli incidenti degli impianti di rigassificazione nel mondo.
Conferenza stampa dove l’amministratore di Isgas, Giuseppe Deroma ha evidenziato la loro carenza nella comunicazione e si è impegnato, con grave ritardo, ad incontrare i rappresentanti dei cittadini del Villaggio Pescatori, fatto mai avvenuto.
Negli ultimi due anni numerose sono state le manifestazioni di protesta contro il progetto del rigassificatore e tra raccolte di firme e azioni di protesta si è evidenziata la pericolosità di un progetto che è da considerarsi economicamente non produttivo e pericoloso sotto il profilo ambientale e della salute pubblica.
Anche oggi, mercoledì 3 luglio, in vista dell’insediamento del nuovo Consiglio Comunale, i militanti di Verdes e di altre realtà ambientaliste hanno protestato davanti a via Roma per chiedere il blocco immediato del progetto.