Quarantasei anni, Paolo Truzzu, sposato e padre di due figlie, è il nuovo sindaco di Cagliari.
Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, posto che dovrà lasciare per indossare la fascia tricolore, è laureato in Scienze Politiche e ha due master in Sviluppo Economico per il Terziario e in Amministrazione e Territorio per professionisti delle Amministrazioni Pubbliche.
Politicamente cresce a Cagliari, dove arriva alla presidenza della Circoscrizione 5 (Monte Urpinu, Monte Mixi, Bonaria, La Palma, Sant’Elia, Quartiere del Sole, Poetto). Poi, dopo aver lavorato al Servizio appalti e contratti del Comune e all’assessorato regionale dell’Industria, il salto in Consiglio nel 2014.
Ora, a tre mesi dalla riconferma nell’Assemblea sarda – dove è presidente della commissione Bilancio – conquista dopo 8 anni di centrosinistra la guida del capoluogo isolano con il 50,1% di consensi, mentre la sfidante e assessora uscente all’Urbanistica Francesca Ghirra, si è fermata al 47,7%.
Solo una manciata di voti, 1.582, li separano e così il centrosinistra chiede il riconteggio delle schede: tra le 1.297 nulle e le 22 contestate la distanza dal ballottaggio tra i due scende a soli 80 voti.
Ma Truzzu non vuol saperne di essere prudente: “Zedda nel 2016 vinse con il 50,01% e nessuno allora si pose problemi”, replica agli avversari.
La sua candidatura è arrivata dopo un accordo a tre Salvini-Berlusconi-Meloni.
Neanche il tempo di assaporare l’investitura che l’esponente di Fdi deve schivare le polemiche per una vecchia foto del 2015 tratta dal suo profilo Facebook in cui è ritratto tra le “Sentinelle in piedi”: il neo sindaco, infatti, era stato protagonista al porticciolo cagliaritano di Marina Piccola di una manifestazione del movimento per la difesa della famiglia nato contro il disegno di legge Scalfarotto. In piedi, a testa bassa su un libro, insieme ad altre persone, Truzzu era stato attaccato sui social, ma lui aveva snobbato ogni polemica “inutile” chiedendo il rispetto della libertà d’espressione e rilanciando: “ora pensiamo a Cagliari”.
La sua campagna elettorale, nella quale negli ultimi giorni ha preso le distanze dalla leggina sui vitalizi che ha fatto scoppiare un nuovo caso in Consiglio, ha puntato tutto sul decoro e la sicurezza in città: a partire dalla raccolta differenziata dei rifiuti nel capoluogo, dove l’introduzione del porta a porta ha creato una marea di problemi con ripetuti episodi di abbandono e incendio di cumuli di immondizia. Tema ‘caldo’ che ha messo gli schieramenti uno contro l’altro.
Ora la vittoria riconsegna Cagliari al centrodestra. E Truzzu non ha dubbi: “Il vero sconfitto – dice – è Massimo Zedda, si è comportato come un ‘Cetto la Qualunque’ per acchiappare più voti possibili, un tentativo – fallito – di avvelenare i pozzi”.