Record senza precedenti di visitatori, circa 250mila, allo spazio espositivo della Regione Sardegna al 32/o Salone Internazionale del Libro, che si chiude dopo cinque giornate intense che hanno mostrato un’Isola viva e ricca di fermenti, dinamica, aperta all’innovazione, pronta a partecipare da protagonista al “Gioco del mondo”. Il fil rouge che ha legato gli appuntamenti è dettato dalla contaminazione di linguaggi, generi, sensibilità diverse.

“Leggere l’isola. Il mondo.”, lo slogan che ha accompagnato l’avventura, ha esemplificato in maniera netta il delicato rapporto che deve intercorrere tra la spinta centrifuga della globalizzazione e il grande tesoro delle culture locali. Il salone ha messo in vetrina la grande produzione regionale sarda, densa di scrittori, narratori, saggisti, scenografi. “Bisogna varare un Piano Marshall per la cultura, altrimenti il gioco del mondo sarà un gioco a somma zero, rispetto a cui tutti saremo perdenti”, ha ricordato Giancarlo Biffi autore teatrale, ideatore e realizzatore di grandi storie per ragazzi (al salone ha raccontato le avventure del gufo rosmarino e del corvo farlocco a bambini estasiati e divertiti).

“Una terra meravigliosa – commenta il Premio Strega Tiziano Scarpa cittadino onorario del piccolo comune di Neoneli nel cuore della Sardegna – in cui è possibile trovare la sintesi tra grande e piccolo, globale e locale. Il Festival ‘Licanìas’ organizzato da un piccolo comune è diventato una finestra multietnica costruita su tradizioni locali, ma aperte all’universo mutante della contemporaneità”. Grande interesse ha suscitato la collana di libri di pregio dedicati all’identità, “un’autentica chicca che spazia – come ha spiegato il direttore editoriale dell’Unione Sarda, Lorenzo Paolini – nel folklore, nelle tradizioni, nei costumi e nella lingua dell’antica Sardegna”.