Ammirazione e sincera gratitudine per l’autorevolezza, la competenza e la generosità con cui ha saputo divulgare contenuti scientifici, culturali e valoriali nel nostro Paese, un grande esempio di come il rigore dei contenuti possa accompagnarsi a una brillante capacità di raccontarli, arricchendo così il nostro comune patrimonio culturale. Con questa motivazione la Giuria del Premio Costa Smeralda ha consegnato un riconoscimento speciale a Piero Angela, per la sua pluridecennale carriera nel giornalismo e nella divulgazione scientifica durante la quale ha condotto circa 3000 puntate dei suoi programmi televisivi Quark e SuperQuark, ha pubblicato 39 libri e conseguito ben 14 lauree honoris causa.

A margine della cerimonia di premiazione che si è svolta a Porto Cervo, sul delicato tema dell’inquinamento marino Piero Angela ha sottolineato che si parla ancora troppo poco degli oceani e molto dei problemi dell’atmosfera. “Come ho scritto diversi anni fa nel libro “Oceano: il gigante addormentato”, quello che sta succedendo con il riscaldamento globale causa un riscaldamento anche del mare. Nei mari pescosi del Nord, ad esempio, l’acqua gelida in ogni stagione sprofonda e crea una corrente ascensionale dal basso che porta in superficie il nutrimento da cui ha origine tutta la catena alimentare marina, se questo sistema è perturbato, il mare diventa sterile e tutto il ciclo produttivo non funziona più. Il riscaldamento globale causa anche l’innalzamento delle acque che scaldandosi si espandono e tutto quello che c’è sulla costa, non si sa in quale misura, può essere invaso. Questi processi, una volta innescati, non si possono più fermare”.

Il riscaldamento globale, ci spiega ancora Piero Angela, è ancora abbastanza mascherato e purtroppo l’uomo per natura è portato ad agire di fronte a pericoli visibili e imminenti. “Alle persone che ancora oggi non credono a questi fenomeni faccio una domanda: voi superereste un camion in curva? Ognuno di noi sa che può farlo, ma se c’è qualcosa dall’altra parte, in macchina forse abbiamo il tempo di frenare, mentre come appare chiaramente da diversi studi scientifici, se alteriamo i cicli naturali del nostro ecosistema siamo senza freni e non possiamo tornare indietro, quindi questi eccessivi ottimismi sono a mio avviso molto pericolosi”. L’inquinamento atmosferico e dei mari è un tema che riguarda tutta l’umanità, per questo, secondo Angela è fondamentale mettersi tutti d’accordo attraverso degli accordi internazionali, “perché il pianeta è qui ed è uno solo”.