“Salvini in questi mesi si è affermato come leader nazionale riconosciuto per i risultati che ha portato, quindi sicuramente questo ha portato tanto consenso, ma noi non lo utilizziamo per far saltare il governo”. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, a Cagliari per un incontro elettorale in vista delle regionali di domenica 24 febbraio.

“Certo – ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti su una possibile interruzione del sodalizio Lega-M5S dopo il voto in Abruzzo e Sardegna – quando il popolo si esprime lo fa democraticamente e questo va sempre riconosciuto. Quando si vince si vince, quando si perde bisogna capire anche perché si perde. Noi sicuramente interpretiamo il consenso dato alla Lega come una spinta alle ragioni della Lega in questo governo”.

“Sono convinto che dalla votazione online sulla piattaforma Rousseau uscirà il no all’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini”. Ha dichiarato Giorgetti. “In caso contrario vorrebbe dire che gli stessi iscritti del M5s sfiduciano anche l’operato dei loro al governo e che quindi non ci credono più. La piattaforma Rousseau è una forma partecipativa che sicuramente può aiutare nel momento di crescita in termini di novità, ma misurato nelle responsabilità di governo qualche problema lo pone. Noi lo strumento che utilizziamo è quello delle urne elettorali, ci sembrano un test più probante”.

“A tempo debito valuteremo”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio risponde ai giornalisti che gli chiedono se ci potrà essere un futuro al governo con lo schieramento tradizionale del centrodestra. Anche se poi sottolinea: “Il centrodestra in senso classico e che per tanti anni ha governato questo Paese non c’è più perché la società italiana è cambiata, il mondo è cambiato”.

“Sul problema dell’immigrazione Salvini si è assunto delle responsabilità pesanti, tanto che oggi rischia di andare sotto processo proprio per questo, ma evidentemente gli italiani apprezzano questo modo di fare – e continua – il senso della proposta della Lega – ha poi spiegato – è che ha reinterpretato il centrodestra in forma non tradizionale, sotto una forma di governo che governa, che decide: quello che ha dimostrato Salvini è di essere un vicepremier che decide, è quello che vogliono gli italiani. Non si governa rinviando o aggirando decisioni”.

“Il governo sta andando bene, se c’è una cosa sulla quale siamo rimasti indietro è la riforma fiscale”. Prosegue il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. “Abbiamo cominciato a intervenire sulle piccole realtà, piccole partite Iva come artigiani, commercianti e professionisti, ma il sogno di avere un sistema semplice e non vessatorio – ha chiarito – dovrà essere realizzato nella prossima legge di bilancio”.

Facilitare l’iter della proposta di legge costituzionale sull’insularità e rivedere le norme di attuazione firmate da Renzi e Pigliaru sulle accise. Questi gli impegni presi a Cagliari dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Oggi, prima di mettersi in viaggio per la tappa elettorale a Tortolì, il numero due della Lega ha incontrato il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois, nella sede del Psd’Az, presente il candidato governatore del centrodestra Christian Solinas. “Chiediamo che il principio di insularità diventi un principio costituzionale, con un atto di responsabilità dello Stato italiano chiamato a riconoscere le peculiarità delle isole e allontanare gli svantaggi legati all’insularità di tutti gli italiani che vi risiedono – hanno spiegato i Riformatori al sottosegretario – è importante che in questa battaglia il Governo sia al nostro fianco, sostenendo in Parlamento la proposta di legge costituzionale”. A Giorgetti il coordinatore Fois ha ricordato anche la battaglia per le accise, cioè la vertenza per riscuotere nell’Isola le imposte gravanti sui prodotti petroliferi fabbricati in Sardegna.

“Le autonomie differenziate non creeranno un maggior divario tra nord e sud del Paese”. Semmai, ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, “è il centralismo, per come è stato interpretato sinora, ad aver ampliato la frattura. In questi ultimi trenta quarant’anni la ricetta centralista non ha prodotto risultati positivi per il Meridione, basta guardare gli indicatori economici”. Certo, ha aggiunto il numero due della Lega, “non basta mettere l’Autonomia nello Statuto se poi non viene rispettata, questo è un problema di serietà”.

Anche la vertenza Eurallumina tra le questioni sottoposte all’attenzione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, oggi in Sardegna per un tour elettorale in vista delle regionali di domenica 24. Al numero due della Lega una delegazione di lavoratori di Portovesme, guidata da Antonello Pirotto, ha consegnato un dossier dove sono indicati tutti i motivi di preoccupazione e le criticità che ancora si frappongono a una soluzione positiva.

Gli operai hanno chiesto “quanto questo governo crede nel ruolo dell’industria in Sardegna e allo sviluppo di produzioni uniche come la filiera dell’alluminio che – sottolineano – solo noi abbiamo”. E ancora: “quale contributo intende dare per superare assurdi vincoli burocratici” e “quanto è disponibile a sostenere le battaglie di migliaia di lavoratori nel Sulcis e nella Sardegna”. Dopo l’incontro con Pirotto, Giorgetti ha concordato su un punto: “il problema – ha detto – e di assicurare un futuro all’industria qui storicamente insediata, e in qualche modo deve poter continuare a esistere”.

Giorgetti (Lega) a Cagliari per la campagna elettorale: “In Sardegna serve più autonomia”