“Il Tribunale di Cagliari ritiene che rientrino nelle categorie dei soggetti pericolosi destinatari della Misure di Prevenzione personali e Patrimoniali (codice antimafia e misure di prevenzione) e che siano attualmente pericolosi”. Con queste motivazioni la Seconda Sezione del Tribunale di Cagliari ha accolto le richieste del Questore del capoluogo a carico di F. S. e R. L. disponendo la confisca del loro patrimonio mobiliare e immobiliare sequestrato il 6 dicembre 2017.
Un patrimonio cospicuo che comprendeva, tra l’altro, le società e i beni aziendali e strumentali esercenti la sala Bingo di via Calamattia 12 Cagliari, le sale gioco di via Amat e via Bacaredda, l’immobile del ristorante ‘La Tavernetta’ di Sarroch, una villetta a Capoterra, due immobili commerciali in via Calamattia 1 (dove c’era il bar Montecarlo, chiuso nel giugno scorso per fallimento), nonché un parcheggio in via Tuveri.
E’ stata disposta la restituzione agli aventi diritto di soli 4 immobili, sequestrati in questa via Puccini, dei quali è stata provata la provenienza lecita, nonché dei conti correnti risultati negativi o delle società in liquidazione risultanti .
E’ stata inoltre disposta la confisca del 100% delle quote delle società, dei beni aziendali e strumentali, tra cui veicoli e immobili, nonché denaro contante e conti correnti attivi appartenenti alle società: ‘Sardinia Holidays srl’, ‘Montecarlo Gaming srl’, ‘Palace Games Spa’, ‘Centro Frutta Srl’, ‘La Comunicazione Srl,’ ‘L.Erre Srl’, ‘Sottovento Srl’, ‘Ilma Srl’, ‘Sardinia Palace Srl’. A ciò si aggiunge la confisca di 2 veicoli intestati alla Lecca, di un parcheggio intestato ai propri figli e di una villetta sita a Capoterra.
E’ stata dichiarata in merito la nullità degli atti di disposizione inerenti le intestazioni fittizie di quote societarie e beni immobili, di cui è stato disposto dal Tribunale lo sgombero immediato anche mediante ausilio della forza pubblica.
A carico di S. e L. il Tribunale, sempre su proposta del Questore di Cagliari, ha imposto la Misura di Prevenzione Personale della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno per 3 anni.
Tra le prescrizioni, il Tribunale ha imposto ai due i divieti di porre in essere atti giuridici simulati, di effettuare intestazioni fittizie o fiduciarie a terzi dei loro beni, di valersi di prestanome nello svolgimento delle loro attività. Inoltre è stata adottata dal Tribunale l’ulteriore Misura di Prevenzione Patrimoniale della Cauzione di Pubblica Sicurezza disponendo che i due versino ciascuno 20mila euro alla Cassa delle Ammende per la durata di anni 3, al fine di costituire una efficace remora alla violazione delle prescrizioni imposte.
Queste misure di prevenzione nascono dall’operazione ‘Police Games’, nata nel febbraio 2017, quando la Divisione Anticrimine ha avviato l’indagine finalizzata al contrasto dei reati finanziari, tra cui il riciclaggio collegato al mondo dei giochi e delle scommesse, approfondendo uno spunto investigativo giunto attraverso la trattazione di un reato di competenza del giudice di pace, intuendo che una querela per Appropriazione indebita dell’incasso da parte dei proprietari occulti del Bingo, era in realtà, ‘la punta di un iceberg’ di una vastissima attività illecita.
I poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine avevano sviluppato di indagine acquisendo elementi atti a provare che S. e L., pluripregiudicati per reati finanziari tra cui bancarotte fraudolente ed il primo anche per traffico di droga, all’atto dell’apertura della prima sala Bingo a Cagliari nel 2004, fossero privi di sufficienti fonti lecite di reddito, adeguate a giustificare un simile ingente investimento, e che pertanto fosse del tutto plausibile e concreta l’ipotesi che la provvista di denaro investita costituisse il reimpiego dei proventi della precedente attività criminosa, i cui frutti successivi erano pertanto da considerarsi “geneticamente illeciti”.
La paziente opera di raccolta e di analisi di dati desunti da molteplici fonti (sentenze penali, atti del Tribunale civile e della sezione fallimenti, denunce e querele, Anagrafe Tributaria, Catasto, Conservatoria Registri Immobiliari, Inps, Ania, Pra e Aci, Motorizzazione civile, Anagrafe dei Rapporti bancari e finanziari, documentazione di banche e compagnie di assicurazione, Camere di Commercio, Equitalia, Ispettorato del Lavoro, Ufficio Bingo Monopoli di Roma, etc.), ha permesso agli investigatori di acquisire elementi di fatto atti a supportare l’ipotesi che Serri e Lecca fossero i proprietari di fatto di una rosa di società titolari a Cagliari della sala Bingo, di sale Videolottery e di alcuni bar che esercitavano la raccolta di scommesse.
Sono state analizzate le dichiarazioni dei redditi e i bilanci societari, ed è stato dimostrato che l’origine dell’ingente provvista di denaro investita per allestire la sala Bingo ed acquisire la società concessionaria del gioco del Bingo era di entità sproporzionata ai redditi che nel 2004, anno di apertura della sala Bingo a Cagliari, erano i redditi dichiarati in relazione all’attività legalmente svolta dai predetti pregiudicati e dai loro prestanome.
Il Tribunale, condividendo pienamente il quadro indiziario e probatorio della Polizia Anticrimine, ha ritenuto che Serri e Lecca rientrino nelle categorie dei soggetti pericolosi destinatari della Misure di Prevenzione personali e Patrimoniali (codice antimafia e misure di prevenzione) e che siano attualmente pericolosi.