Intesa di massima su tutti i punti della Carta di Impegni per la parità di genere, con qualche distinguo. Tra gli altri, su quello che prevede l’istituzione di un assessorato alle Pari opportunità, Francesco Desogus (M5s) spiega che “in generale nel M5s il problema parità non esiste, il nostro è un movimento aperto a tutti, senza porte, ricordo che inizialmente la Giunta Cappellacci era di soli maschi e che era dovuto intervenire persino il Tar, e che l’attuale governatore annunciò una cabina di regia sulla parità che non è mai stata costituita”.
Sulla proposta del Coordinamento 3 che ha scritto la Carta, “noi siamo per affidare la delega sulle pari opportunità all’assessorato al Lavoro”. Vindice Lecis (Sinistra sarda) dice di essere d’accordo sul primo punto della carta: “Esprime la giusta ambizione di strutturare il tema delle pari opportunità all’interno degli organi principali dell’autonomia regionale, il Consiglio e la Giunta, conferendogli rango istituzionale e consentendo alle pari opportunità di imprimersi nei rapporti tra funzione legislativa ed esecutiva”. Paolo Maninchedda ricorda che “noi siamo per organizzare la Regione non per assessorati ma per direzioni generali, affidando agli assessori le deleghe come oggi fanno i sindaci con gli assessori comunali”.
Quindi l’idea è quella di “avere una direzione delle Parità, organizzando una direzione delle Politiche educative, e ponendole entrambe sotto un assessorato che le coordini”. In Consiglio, continua, “deve esistere una commissione di Parità che abbia più o meno la stessa funzione che nel Parlamento italiano ha la commissione Antimafia, cioè il compito di monitoraggio continuo e stimolo nei processi educativi: ancora in Sardegna quando si tratta di decidere qualcosa si parla con un uomo, quando si pensa di fare qualcosa si parla con una donna”. Andrea Murgia (Autodeterminatzione) insiste sul fatto che, al di là di tutto, “la parità di genere deve essere una priorità trasversale, il percorso deve riguardare il miglioramento di tutta la società portando il tema delle pari opportunità in tutti i centri decisionali”. Quindi, “sì all’assessorato alle Pari opportunità, ma anche a che gli assessori di peso siano donne”. D’accordo su un assessorato ad hoc anche Christian Solinas (centodestra), ma “con una postilla”: “E’ emerso che è un fatto culturale, dobbiamo determinare una crescita complessiva della società sarda sulle pari opportunità, ciò significa passare da una parità troppo spesso solo dichiarata, ad una praticata”.
Inoltre, “bisogna fare in modo che l’assessorato alle Pari opportunità non diventi un recinto”. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda (Progressisti di Sardegna) ricorda “le iniziative organizzate dal Comune in occasione delle giornate contro la violenza sulle donne, sulle tematiche del coinvolgimento delle donne all’interno dell’amministrazione”. In Comune, aggiunge, “esiste già una commissione permanente per le Pari opportunità, quindi non vi dico ciò che farò perché l’ho già fatto: ho sempre attribuito ruoli di altissima responsabilità alle donne”. Per Zedda, però, è fondamentale “mettere all’interno delle commissioni Pari opportunità anche gli uomini, perché altrimenti sembra che la disattenzione sulle politiche di genere sia un problema delle donne”. Lo sguardo, conclude, “deve essere rivolto a una crescita economica migliore per tutti”.