Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Porto Torres (Ss) hanno arrestato cinque persone su ordine del Gip dfel Tribunale di Sassari nei confronti dei presunti responsabili del decesso per overdose di R.B., avvenuto il 2 luglio dell’anno scorso a Castelsardo (Ss) all’interno di un terreno abbandonato nella periferia di quel comune.
Le indagini dei carabinieri di Castelsardo, che hanno operato in collaborazione con i colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Porto Torres, hanno permesso infatti di ricostruire accuratamente gli ultimi momenti di vita della vittima, che secondo l’esito dell’esame autoptico è deceduta per “tossicosi acuta da assunzione di stupefacenti”. Oltre ad aver individuato lo spacciatore che gli aveva ceduto i grammi di cocaina fatali, i militari dell’Arma hanno disarticolato una florida attività di spaccio di cocaina e altre sostanze psicotrope che vedeva protagonisti proprio i cinque indagati e come base operativa la cittadina di Castelsardo. Durante le intercettazioni l’attività di spaccio è stata ampiamente monitorata nonostante il tentativo di dissimularla con l’utilizzo di linguaggio criptico ed elusivo finalizzato a fissare gli appuntamenti lontano da occhi indiscreti per poi cedere metadone e cocaina in tutta tranquillità.
In particolare B.P., classe ‘63, è indagato “per aver cagionato la morte di R.B. cedendogli l’ultima e letale dose di cocaina nonché per avere, nel periodo compreso tra luglio e settembre 2018, spacciato quantità consistenti di droga nella piazza di Castelsardo a più di dieci persone, tutte segnalate alla Prefettura di Sassari come assuntrici di stupefacenti”. In considerazione della “pericolosità sociale del B.P., sono state ravvisate esigenze cautelari personali e pertanto i Carabinieri gli hanno notificato la misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, imponendogli il divieto di comunicare con ogni mezzo”.
Nel corso di diverse perquisizioni domiciliari i militari hanno rinvenuto altra droga del tipo cocaina e circa 4.500 euro in contanti in banconote di piccolo taglio che gli investigatori hanno sequestrato ritenendole provento dello spaccio. Ai restanti quattro indagati i militari hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.