“Governo responsabile di reato ambientale e di omicidio colposo alla pari degli ex imprenditori dell’amianto proprietari delle fabbriche della morte”. Non usa mezzi termini il presidente dell’associazione sarda ex esposti amianto, Giampaolo Lilliu, per il mancato inserimento nella manovra di bilancio 2019 di norme e fondi per la bonifica dell’amianto, la fibra killer che fa registrare una media di quattromila morti l’anno.
“Benissimo per il divieto di commercializzazione dei cotton-fioc non biodegradabili, peccato però – afferma Lilliu – che il Governo gialloverde si sia dimenticato del rischio legato alla esposizione all’amianto e degli impegni presi con le forze sociali e con le associazioni degli ex esposti per la individuazione di risorse economiche da destinare alla bonifica dell’amianto a cominciare dagli immobili di proprietà pubblica”.
Per dare un’idea della gravità dell’inquinamento, Lilliu, che negli anni Ottanta fu protagonista delle lotte che portarono poi al divieto di produzione e impiego di manufatti a base di amianto, ha ricordato che nella sola Sardegna, oltre a tanti impianti sportivi, scuole, ospedali e uffici pubblici, ci sono anche novemila chilometri di condotte idriche di acqua potabile fatte con tubi di cemento amianto.