“E’ a rischio l’attività di calcolo dell’Isee per il 2019”, un servizio svolto dai Caaf in convenzione con l’Inps che permette ai cittadini di accedere a diverse agevolazioni e assistenza sociale. Nonostante l’incremento delle richieste, che in Sardegna sono superiori del 6% rispetto all’anno in corso (erano 21 mila 658 nel 2017 e ad oggi sono 23 mila 100) “le risorse destinate dal governo nazionale sono del tutto inadeguate e c’è ancora molta incertezza sulle previsioni della legge di bilancio 2019. I finanziamenti sono risicati – ha detto il responsabile regionale del Caaf Cgil della Sardegna Massimo Puxeddu – mentre aumenta il numero di prestazioni che vengono erogate in base all’Isee e dei cittadini che si rivolgono ai nostri uffici in tutta l’Isola ”.
“In base alle disposizioni nazionali –spiega la Cgil – occorrerà presentare la documentazione Isee per bonus bebè, cultura, reddito di cittadinanza, incentivi per l’assunzione di lavoratori nelle regioni del Mezzogiorno, Fondo per la gratuità della ristorazione nella scuola primaria statale o per la promozione dello studio all’estero, assegno sociale e altre agevolazioni: un lungo elenco che testimonia come ci sia una incongruenza tra la mole di lavoro di cui i Caaf si doterebbero ulteriormente far carico e l’insufficiente copertura finanziaria che già quest’anno non riuscirà a coprire interamente i costi vivi”.
Il sindacato spiega che inoltre l’Isee, che vale normalmente 12 mesi, avrà eccezionalmente una doppia scadenza, una il 15 gennaio 2019 (scadenza 2018) e l’altra il 30 agosto 2019, per cui i cittadini dovranno richiedere la documentazione due volte nello stesso anno.
Per queste ragioni la Consulta Nazionale dei Caf ha chiesto un incontro all’Inps e ai ministeri del Lavoro e dell’Economia: “I Caf – ha concluso Massimo Puxeddu – potranno continuare a presidiare il territorio svolgendo un servizio per lo Stato e la pubblica
amministrazione solo se verranno messi nelle condizione di operare con la consueta efficacia, per la quale sono necessarie adeguate coperture economiche”.