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C’è preoccupazione tra i lavoratori di Eurallumina dopo la notizia sul decreto del Ministero dell’Ambiente 430/2018 che potrebbe mettere in forse il piano di rilancio dello stabilimento di Portovesme.

Il consigliere regionale Pd, Cesare Moriconi, in una mozione, parla di rischio “chiusura della centrale Enel di Portovesme su cui è ancorata la rimodulazione del contratto di programma e sviluppo stipulato al MISE agli inizi dell’anno in corso e su cui si base il rilancio della produzione degli impianti di Eurallumina a cui sono collegate le sorti anche Sider Alloys (ex Alcoa). “Partendo dal dato di fatto che in Sardegna non ci sono altre fonti di produzione di energia, la scadenza del 2025 per la fermata degli impianti non potrà essere attuata alla luce dell’ancora lontana possibilità di utilizzo di altre fonti in primis gas metano – spiega la Rsu di Eurallumina – La chiusura delle due centrali sarde avrebbe effetti devastanti, cancellando migliaia di buste paga attuali e potenziali per il futuro”.

Per questo motivo la Rsu, le segreterie provinciali, regionali e nazionali dei chimici hanno messo in atto un “forte pressing” sulle istituzioni regionali affinché intervengano rapidamente con il governo per modificare questo provvedimento “in riferimento alla specificità sarda”. L’azienda farà altrettanto con l’aiuto di Confindustria e dei suoi canali diplomatici. “Da Roma ci giungono notizie che parlano di decisioni ancora non definitive e di un indirizzo che porta le fermate al 2028 – fa sapere la Rsu – ma per noi non è sufficiente e occorrono conferme ufficiali”. Conferme che potrebbero arrivare in Consiglio regionale con la discussione della mozione presentata proprio da Moriconi.