“Tante persone in giro per la Sardegna ci chiedono impegno e coerenza. Stiamo facendo un enorme lavoro di mobilitazione sociale e politica. Lo stiamo facendo nelle città e nei paesi, sui temi del programma e sulla proposta politica, coi militanti e con gli interlocutori di questo progetto.” E’ quanto afferma il candidato di Autodeterminatzione, Andrea Murgia, sulla sua pagina Facebook, provando a chiarire la posizione di Sinistra Italiana.

“Autodeterminatzione – spiega il candidato- elabora coralmente una proposta di autogoverno per dare risposta a tutti coloro che in questi anni si sono sentiti abbandonati. Ci stiamo mobilitando per difendere l’ambiente dagli appetiti continui e ripetuti di grandi gruppi esteri e di speculatori spiccioli che immaginano il nostro paesaggio come un quadretto da appendere dentro l’iper-lusso delle loro magioni estive. Ci stiamo mobilitando per difendere i presidi della sanità pubblica e smontare questa riforma della rete ospedaliera che privilegia alcuni e lascia scoperti in tanti. Ci stiamo mobilitando per il diritto ad un ambiente incontaminato, contro l’inquinamento militare e industriale che tanti danni ha fatto nell’Isola. Contro le servitù militari, esagerate e pericolose. Ci stiamo mobilitando per il diritto alla mobilità, interna ed esterna. Per combattere i monopoli di mare e cielo che ci isolano. Per avere nei territori presidi di trasporto pubblico almeno paragonabili a quelli delle altre regioni d’Italia. Ci stiamo mobilitando per contrastare la povertà, contro una visione caritatevole e compassionevole che vorrebbe alleviarla con qualche elemosina sociale”.

“Il lavoro – continua Murgia – dovrebbe sostenere ogni politica di contrasto alla povertà e le risorse dovrebbero essere utilizzate per favorire in tutti i modi la creazione di forme di lavoro stabili e garantite. Ci stiamo mobilitando per cambiare il paradigma di produzione dell’energia di cui abbiamo bisogno, per favorire quella pulita, prodotta da tutti. Per risparmiare energia in ogni casa e abbassare quanto possibile le bollette e i loro costi finanziari e ambientali. Combattere la povertà energetica di tanti che non riescono a migliorare le loro abitazioni. Ci stiamo mobilitando perché i fondi europei siano finalmente spesi in fretta e bene, con grandi progetti collettivi per creare sviluppo, in condivisione e non in esclusione. Infine ci stiamo battendo per quello che lo Stato italiano ci toglie di continuo, per un confronto reale e non semplicemente politico, sul bilancio e sulle prerogative dei cittadini sardi. Contro gli accantonamenti che mortificano lo Statuto Sardo, contro tutte le decisioni prese e calate dal Governo Italiano. Tante persone in questi mesi ci hanno manifestato la loro vicinanza e la loro simpatia. Alcuni/e si sono avvicinati come singoli, altri/e come rappresentanti di gruppi politici organizzati”.

“Ieri – aggiunge –  la convergenza si è realizzata con Sardigna Libera, rappresentata da Claudia Zuncheddu e con un consistente gruppo di dirigenti e attivisti, rappresentati da Roberto Mirasola, che aderiscono al percorso di Autodeterminatzione abbandonando una sigla italiana, in pieno contrasto con le scelte e le pressioni di quel partito con sede fuori dalla Sardegna che, nel solito giochino di potere organizzato dal tavolo romano, tenta di orientare le scelte degli attivisti e sul territorio. Ci auguriamo non siano gli ultimi, che altri nei prossimi giorni usino il coraggio di una scelta libera e consapevole per aderire a questo progetto politico. È questo l’invito che rivolgiamo ai singoli/e, ai movimenti civici, a tutti/e coloro che in questi anni si sono battuti per i valori che Autodeterminatzione intende rappresentare. Per il diritto alla mobilità, contro le servitù militari, contro lo smantellamento della sanità pubblica, per la difesa del paesaggio e dell’ambiente, per il contrasto alla povertà, contro il servilismo della Giunta Regionale nei confronti del Governo Statale”.

Con questi presupposti – conclude Murgia-  continueremo a dialogare con tutti/e, innanzitutto coi partiti e movimenti sardi ma anche con coloro che sceglieranno di avere testa e cuore in Sardegna senza dipendere direttamente o indirettamente da sigle italiane. Sempre a condizione che siano nettamente discontinui rispetto a chi ha governato l’Isola negli ultimi dieci anni. Questo è il progetto che stiamo raccontando da tanto tempo, il programma che Autodeterminatzione propone per governare la Sardegna”.

Roberto Mirasola, sentito telefonicamente dalla redazione di Cagliaripad, smentisce la sua uscita dal partito SI: “Noi al momento siamo ancora all’interno di Sinistra italiana, con rischio di espulsione”.