Il sistema Sprar resta ma verrà “ottimizzato”. Lo si legge nel dossier del Viminale. “I cambiamenti oggi previsti – si legge nel documento – si inquadrano nell’ambito di una rivisitazione complessiva del sistema di accoglienza, in un’ottica di ottimizzazione e di razionalizzazione dei servizi da assicurare ai richiedenti asilo, riservando le attività di integrazione e di inclusione sociale ai soli beneficiari di protezione internazionale”.
Oltre a questi ultimi, “sono state individuate alcune categorie di stranieri che, in ragione delle specifiche necessità, vi possono comunque accedere”, per esempio “chi deve essere sottoposto a urgenti o indispensabili cure mediche, chi risulta vittima di tratta, di violenza domestica, di grave sfruttamento lavorativo, chi non può rientrare nel proprio Paese a causa di calamità o chi ha compiuto atti di particolare valore civile, oltre che i minori stranieri non accompagnati per i quali vengono riservati percorsi dedicati in ragione della loro condizione”.
“Le modifiche introdotte – afferma il Viminale – sono peraltro in linea con le raccomandazioni formulate dalla Corte dei Conti” per evitare che “l’accesso indiscriminato” crei “oneri gravosi a carico dello Stato”.