Via libera con 29 voti favorevoli e 13 contrari all’ultima Finanziaria della legislatura, che scade a febbraio. Il Consiglio regionale della Sardegna ha impiegato appena quattro giorni per approvare la Manovra 2019 da 8,2 miliardi di euro (circa 3,7 mld in sanità) che sarà ricordata anche per un record: con 382 milioni l’Isola diventa prima regione in Italia per investimenti in politiche sociali.
La legge di stabilità prevede, infatti, un “pacchetto famiglia” da 66 milioni che comprende quattro misure: 25 mln per garantire gli sgravi fiscali per i minori a carico (300 euro a figlio per un reddito fino ai 55mila euro); 10,5 per il trasporto gratis di studenti di scuola media inferiore, superiore e per gli universitari; altri 25 per la ristrutturazione delle abitazioni private; 4 milioni, articolati in voucher, vanno ai genitori di bambini da 0 a 36 mesi per avere diritto a uno sconto sulle rette degli asili nido. L’Assemblea ha confermato anche i fondi per Lavoras, cioè i 70 milioni per il piano per l’occupazione promosso dalla Giunta, e 45 milioni per il Reis, il reddito di inclusione sociale che la Sardegna ha istituito fra le prime regioni in Italia.
Tra le altre novità della manovra, la decisione della Giunta di non inserire, “perché non dovuti”, 285 milioni di euro di accantonamenti (fondi con cui le regioni contribuiscono alla copertura del debito pubblico) chiesti dallo Stato. La stessa cifra è stata stanziata in un fondo regionale che potrà essere utilizzato, oltre che per sanare disavanzi, per finanziare interventi di investimento e di sviluppo del territorio. E poi la copertura totale del buco della sanità con un finanziamento di 600 mln. L’Aula ha stanziato 300mila euro di bonus per le donne che devono partorire fuori dalle isole minori di Carloforte e La Maddalena. Infine il “pacchetto artigianato”: 30 mln per sostenibilità energetica, certificazione di qualità, promozione del commercio e delle produzioni locali, apprendistato, formazione permanente, garanzia dei crediti. E una novità: i 2mln alle aziende per il passaggio generazionale.
“Una finanziaria che va nella direzione giusta, coerente con il lavoro fatto in cinque anni che sta producendo risultati incontestabili”. Così il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, sulla manovra 2019. Il governatore è intervenuto poco prima del voto finale ricordando i dati istat che certificano una riduzione del tasso di disoccupazione del 3,4% rispetto al 2017.
“Sono soddisfazioni che dobbiamo condividere anche se resta tanto da fare”, ha aggiunto. Prima del capo della Giunta ha preso la parola l’assessore al Bilancio, Raffaele Paci: “Arriviamo alla fine di un percorso durato cinque anni, per il secondo anno consecutivo evitiamo il ricorso all’esercizio provvisorio, e oggi con questa manovra lasciamo i conti della sanità in ordine, pur mantenendo basse le tasse e grazie al buongoverno”.
Paci ha sottolineato che “non si tratta di una manovra elettorale”. E’ vero, ammette, “è probabile che sarà impugnata ma è perché ci siamo rifiutati di pagare 285 milioni di accantonamenti non dovuti”. Dopodiché, conclude, “con il Pil in crescita e la disoccupazione in calo, stiamo mettendo le basi per dare un futuro a questa Regione”.