Nasce il “Costruttore di Longevità”. La nuova figura professionale sarà formata dalla Scuola per i promotori di invecchiamento attivo e di successo che riapre i battenti per il quinto anno il 15 dicembre. Quando è nata nel 2014 era la prima al mondo riservata ai promotori del pro-ageing. Ora con i suoi corsi tra Assemini e Cagliari si ripropone con nuove idee e obiettivi: “creare un percorso di consapevolezza a qualsiasi età necessario per vivere bene e a lungo.
In modo che ognuno possa costruirsi la sua ‘blue zone’ nel proprio contesto”, spiega Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità. Le parole chiave sono corretta alimentazione, attività fisica, buone relazioni sociali e affettive. Si parlerà anche di sessuologia, sicurezza in casa, gestione delle finanze, medicina estetica, capacità di gestire lo stress e spiritualità. “Perché la meditazione e la preghiera – aggiunge Pili – accendono i geni della longevità e spengono quelli dell’invecchiamento”.
Tra lezioni teoriche e pratiche in cucina e in palestra, escursioni in campagna e all’aria aperta, la scuola offre la possibilità di acquisire l’importanza della cultura dell’invecchiare bene a tutto tondo. I corsi saranno curati da una serie di professionisti, medici, psicologi, studiosi ed esperti nelle varie discipline. All’Ifal di Assemini saranno concentrati i corsi sull’alfabetizzazione alimentare, rivolta anche agli operatori della ristorazione per spingerli a inserire nei loro menu i piatti della cultura alimentare dei paesi con alti indici di longevità in particolare della dieta Sardo Mediterranea. Si imparerà a nutrirsi in modo appropriato, a cucinare pietanze salutari come zuppe e piatti a base di verdura e integrata con un 10/15% di proteine animali o Omega 3.
“Questo tipo di alimentazione può prevenire il 40% di malattie non trasmissibili e abbatte la possibilità della formazione di un tumore”, spiega Pili. A Cagliari in via Platone, spazio alla didattica con corsi legati alla psicologia dell’invecchiamento. Fondamentale l’apporto di un team di “saggi anziani”, chiamati a supervisionare il lavoro. L’obiettivo è apprendere gli strumenti per una vita in salute e che tiene lontano malattia e disabilitá. A partire dall’abc. “Perché a diventare vecchi si impara e prima è meglio e più a lungo si vive – conclude Pili – puntiamo a costruire un itinerario verso la longevità in salute e successo sociale e affettivo. Per rispondere a un sistema che ti vuole anziano, ma un anziano malato”.