Segnali di forte ripresa nel mercato del lavoro della Sardegna.
Secondo i dati Istat aggiornati al terzo trimestre 2018 – che tiene conto della stagione turistica appena trascorsa – il tasso di disoccupazione è calato di 3,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2017.
Si è passati, cioè, dal 14,6% del 2017 all’11,2% del 2018. Ora, al contrario di quanto accadeva in passato, il tasso dell’Isola è molto più vicino a quello nazionale (9,3%) che a quello del Mezzogiorno d’Italia (16,5%). Meno 3,4% significa 23.700 occupati in più rispetto allo scorso anno. “Si tratta di numeri molto positivi, ma anche sorprendenti”, ha detto il governatore sardo, Francesco Pigliaru, che ha illustrato il dossier con gli assessori al Bilancio e al Lavoro, Raffaele Paci e Virginia Mura.
“Certo – ha aggiunto – non sono qui per dire che va tutto bene, ma di sicuro va molto meglio di prima, questo incoraggia noi ma vogliamo che sia uno stimolo per le imprese che sono tra le protagoniste di questo risultato”. Ovviamente, ha sottolineato, “i numeri interessano il terzo trimestre, quindi comprendono la stagione turistica andata molto bene, ne siamo consapevoli e infatti i raffronti li abbiamo fatti rispetto agli altri terzi trimestri”. Non solo con il 2017. Pigliaru fa altri due confronti: con il 2014, anno di insediamento della sua Giunta, quando il tasso di disoccupazione registrava un 19,1%, ben otto punti percentuali sopra quello odierno. “Eravamo nel pieno della crisi – ha ammesso il presidente – però oggi abbiamo 626mila occupati rispetto 550mila di cinque anni fa, 76mila in più”.
Ancora più significativo il paragone con il 2008, l’anno dell’inizio della crisi economica internazionale. Prima della bancarotta di Lehman Brothers, infatti, il numero di occupati in Sardegna era di 611mila, oggi di 626mila. “Siamo ritornati ai livelli pre-crisi – sottolinea Pigliaru – e questo è un record storico”.