Il segretario regionale Ugl gas-acqua, Francesco Cabras, ha comunicato in una nota stampa lo sciopero, previsto per lunedì 17 dicembre 2018, del settore chimico.
L’estrema azione di protesta si è resa necessaria “per evitare gli esiti nefasti dell’applicazione del 1° comma dell’art. 177 del Codice degli Appalti, che stabilisce che i titolari di concessioni già in essere al 18/04/2016, che avevano ricevuto l’affidamento ‘senza gara’, dovranno affidare una quota pari all’80% dei propri contratti relativi alle concessioni, d’importo pari o superiore a 150.000,00 €, mediante procedura di evidenza pubblica”.
“L’ elemento che fortifica l’azione di sciopero proclamata è l’ipotizzata esclusione della Geotermia convenzionale dalle Fonti di Energie Rinnovabili degni d’incentivazione. Purtroppo – continuano dal sindacato – quello che si sta prospettando nel paese è per la nostra Organizzazione sindacale è incomprensibile: infatti, non vorremmo certo assistere a un depauperamento di alcuni servizi essenziali, come quello Elettrico o del Gas-Acqua, che in questa particolare situazione di obsolescenza delle reti elettriche e della devastata rete idrica, sarebbe deleterio per tutta la cittadinanza ed i lavoratori”.
“Per questi motivi, non è possibile per noi assecondare l’applicazione del citato articolo del Codice degli Appalti, in vigore dal 17 agosto scorso. Infatti, se ciò dovesse concretizzarsi, la gestione dei servizi (elettrico, idrico e del gas), subirà certamente una penalizzazione ed una iniziale confusione di ruoli e responsabilità che sicuramente non possiamo permetterci, oltre a una contrazione dei già limitati investimenti. E’ per questo motivo e, per l’interesse a non polverizzare servizi essenziali per il Paese, che riteniamo necessario avviare una lotta forte, decisa e motivata, che induca il Governo a rivedere e modificare alcune scelte, più teoriche che pratiche, in un momento storico peraltro contraddistinto da limitate risorse finanziarie – prosegue la nota – per il settore Gas-Acqua in particolare, si esprime forte perplessità sui contenuti della proposta di legge Mariani ed altri (ex DAGA ed altri) con cui si vorrebbero tracciare “Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per l’adozione di tributi destinati al suo finanziamento”, ma che, da una prima lettura, non sembra garantire ciò che promette. La proposta viene enfatizzata come una grande rivoluzione sul solco del referendum del 2011, che ha portato 26 milioni di cittadini ad esprimersi contro la privatizzazione del servizio idrico, ma di fatto, se attuata, cancellerebbe con un sol colpo di spugna ciò che di positivo è stato finora attuato, con onere a carico degli utenti e con grande impegno dei Lavoratori”.
“In Sardegna, è bene ricordarlo, è stato molto difficile, complicato e soprattutto costoso aggregare le diverse realtà gestionali e uniformarle. Non possiamo permetterci un nuovo caos nel settore idrico, dopo aver scongiurato, con il Referendum l’ingresso dei privati nella gestione – e conclude – lo sciopero, articolato per l’intera giornata del 17.12.2018 ed effettuato in ottemperanza alla Legge 146/90 e a tutti gli accordi sottoscritti per la continuità del servizio e per la tutela degli impianti e dei cittadini, non mancherà di produrre disagi in tutti i settori a causa dei disservizi che potrebbero registrarsi nella distribuzione elettrica ed idrica”.