“Senza la cattura, stoccaggio e utilizzo del carbonio (Carbon Capture, Utilization and Storage), ottenere i nostri obiettivi internazionali sul clima è praticamente impossibile”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’energia (Iea), Fatih Birol, al “Summit internazionale Ccus” che si è tenuto nei giorni scorsi a Edimburgo, in Scozia. Sulle Ccus, ha aggiunto Birol, “fino ad ora il progresso è stato rallentato, e se questo continua, le sfide che abbiamo davanti nel settore energetico diventeranno infinitamente più grandi”.
Le tecnologie Ccus consentono di catturare l’anidride carbonica CO2 dall’atmosfera, stoccarla nel sottosuolo o utilizzarla per produrre materiali. Queste tecnologie permettono di ridurre l’effetto serra, ma al momento non sono sostenibili economicamente, e necessitano di grossi investimenti per diventare efficienti. Gli ambientalisti le avversano, perché ritengono che ‘salverebbero’ i carburanti fossili. Per molti studiosi invece sono uno strumento irrinunciabile per combattere il riscaldamento globale.
L’Agenzia internazionale per l’energia (fondata dall’Ocse) ha organizzato il summit di Edimburgo sulle Ccus insieme al governo di Londra, riunendo una cinquantina fra ministri e manager dell’energia da una dozzina di paesi. Per l’occasione il governo britannico ha presentato il suo piano per realizzare entro il 2020 il primo impianto nazionale per la cattura del carbonio, e per finanziare con 20 milioni di sterline la realizzazione di tecnologie simili nelle fabbriche del paese.