La mattina del 22 novembre una paziente novantaduenne, ricoverata già da tempo nel reparto di medicina del San Giuseppe, che necessitava di terapia infusionale urgente, è stata trasferita con un’ambulanza all’Ospedale Marino di Cagliari. Il trasferimento si è reso necessario perché nessuna delle figura in quel momento era presente nel Presidio Ospedaliero avrebbero potuto impiantare il PICC (catetere venoso), fondamentale per il percorso terapeutico della paziente.
“Riteniamo – denuncia il Comitato sanità bene comune – che questo grave episodio di disservizio interno evidenzi la desertificazione a cui è stato sottoposto il nostro Ospedale negli ultimi tre anni, soprattutto per quanto riguarda la presenza permanente di professionalità chiave dedite all’organizzazione del lavoro quotidiano e alla presa in carico di pur consuete necessità chirurgiche. Abbiamo denunciato più volte che la politica aziendale di sottrazione sostanziale di figure direttive avrebbe comportato lo svuotamento di competenze indispensabili ad un sicuro, appropriato ed esaustivo svolgimento delle attività normalmente in capo ad un presidio ospedaliero degno di questo nome, causando il dilatarsi dei tempi di percorrenza, dei disagi per pazienti anziani ed un allungamento dei tempi di ricovero medici”.
“Denunciamo dunque il fallimento reale delle politiche aziendali che negli ultimi anni, attraverso varie delibere, hanno mirato alla “riorganizzazione” dell’attività di chirurgia e Pronto Soccorso del P.O. San Giuseppe, in particolare la delibera 1028 del 20/10/2018, la quale conferì ad interim al Direttore della S.C. di Chirurgia di Isili, l’incarico di Direttore della S.C. di Chirurgia d’urgenza del P.O. Marino di Cagliari”.
“Gli auspici della delibera citata, alla luce dei disservizi denunciati, risultano ampiamente disattesi, in particolar modo nei punti in cui la delibera conferma il P.O. di Isili quale “sede di lavoro del Dirigente anche a seguito dell’adozione del presente provvedimento” e nel quale viene affermato che il Dirigente “concorderà con la Direzione della ASSL di Cagliari l’articolazione della propria attività”.
“Chiediamo dunque all’Azienda di apportare i dovuti correttivi per fare in modo che, nel rispetto delle Delibere approvate, della dignità dei professionisti coinvolti, del diritto dei pazienti a cure di prossimità adeguate, il P.O. San Giuseppe venga sottoposto ad una adeguata rivitalizzazione delle funzioni e del personale, e che la popolazione afferente al territorio di riferimento non sia costretta ad inutili e sfiancanti odissee per poter accedere a tutte quelle prestazioni che un P.O. dovrebbe normalmente saper offrire”.