Resta ferma la soglia di sbarramento del 4% prevista per l’elezione dei membri italiani del Parlamento europeo.
La Corte Costituzionale ha giudicato infatti non fondate le questioni di costituzionalità delle disposizioni della legge sul sistema di voto per le europee, che limitano l’accesso alla distribuzione dei seggi ai partiti che hanno ottenuto a livello nazionale almeno il 4% dei voti validi.
La Corte ha ritenuto che la previsione di questa limitazione non è manifestamente irragionevole e rientra pertanto nella discrezionalità del legislatore. A sollevare le questioni di incostituzionalità era stato il Consiglio di Stato con riferimento al principio democratico, al principio di ragionevolezza e a quello di eguaglianza del voto