A distanza di meno di una settimana dal rinvenimento di una piantagione di circa 2000 piante di marijuana ad Ollolai (NU), i carabinieri del reparto Squadriglie e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Nuoro, insieme con i militari di Ortueri, hanno arrestato in flagranza di reato per coltivazione aggravata di sostanze stupefacenti Renato Porcu, 65enne di Austis, e Vincenzo Porcu, 40enne di Teti, entrambi allevatori. I carabinieri hanno denunciato inoltre cinque persone: un 25enne di Ortueri, tre persone di Desulo rispettivamente di 20, 30 e 35 anni, e un 40enne di Nuoro.

Nello specifico, durante uno dei tanti servizi di perlustrazione nell’agro, in un terreno difficilmente raggiungibile in località Cheressia, i militari avevano individuato da alcuni giorni, abilmente nascosta tra la fitta vegetazione circostante, un’immensa piantagione di cannabis, estesa circa 5000 mq e composta da circa 3.800 piante di canapa indiana, alte fino a due metri, distribuite in filari muniti di impianto di irrigazione a goccia, alimentato da due cisterne in vetroresina.

I due allevatori sono stati sorpresi a curare la piantagione. Uno dei due era un vero e proprio guardiano a tempo pieno, che da settimane viveva nella piantagione in una piccola tenda fornita di energia elettrica attraverso un pannello solare.

Le piante sono state sequestrate. Per distruggere la canapa, portata in un impianto di smaltimento. è stata richiesta la collaborazione dell’Ente Foreste della Sardegna, che ha messo a disposizione un tir. Una volta essiccata e immessa sul mercato illegale, la droga avrebbe potuto fruttare circa quattro milioni di euro. Senza dubbio un duro colpo inferto dai militari dell’Arma dei carabinieri a quella che rappresenta, ad oggi, una delle più redditizie forme di business della criminalità barbaricina.

I due arrestati, ora nel carcere di Massama, erano già noti alle forze dell’ordine. Renato Porcu era stato condannato a 30 anni per il sequestro dell’imprenditore di Dolianova Gianni Murgia, nel lontano 1990.