Reti, nasse, scorci di vita marinara. Il borgo dei pescatori di Golfo Aranci, com’era negli anni ’50 e ’60, rivive negli scatti della grande fotografa tedesca Marianne Sin-Pfältzer.
Il centro storico ospita dal 30 settembre una installazione a cielo aperto e una mostra urbana permanente. Un percorso multimediale costruito attorno al prezioso reportage dell’artista, autrice del più vasto e capillare repertorio di immagini sulla Sardegna del secondo dopoguerra. Lo sguardo della fotografa scomparsa nel 2015 restituisce suggestioni e atmosfere dell’epoca. Affreschi in bianco e nero di scorci, scene di vita quotidiana con uomini, donne e bambini al lavoro. Famiglie originarie, ma anche la comunità emigrata da Ponza, Ventotene e Pozzuoli nel pescosissimo lembo di terra gallurese.
Il progetto, nato da un’idea di Ilisso Edizioni insieme a Paola Masala che lo coordina e sostenuto dal Comune guidato da Giuseppe Fasolino, ripercorre i viaggi dell’artista in quel luoghi, attratta dall’accoglienza che sempre le è stata riservata e che l’ha fatta sentire a casa. Sarà proiettato un video documentario su Marianne Sin-Pfältzer con le musiche composte dal sassofonista sardo Gavino Murgia. La ricerca ha permesso di mettere insieme oltre un centinaio di scatti, in parte inediti, che faranno parte di un volume edito da Ilisso.
Trenta sono stati selezionati per l’esposizione che si snoderà lungo l’asse del centro originario del borgo. Una sequenza di immagini stampate in gigantografia e appese sui muri delle case: foto d’epoca in bianco e nero, in un armonico contrasto con i colori pastello delle abitazioni.