La Rete Kurdistan Sardegna chiama a raccolta, collettivi, associazioni, organizzazioni politiche e individualità per partecipare all’iniziativa che si terrà giovedì 20 settembre alle h 17, a Sa Domu Ocupada, via Lamarmora 126, Cagliari.
“La motivazione che ci spinge a riunirci – si legge sull’evento Facebook organizzato anche da A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna – è l’attacco frontale portato dalla sezione antiterrorismo di Cagliari e la Digos di Nuoro, contro il movimento sardo attivo, complice attivo e solidale con la causa kurda e la rivoluzione in atto nella Siria del Nord. L’accusa formulata attraverso l’applicazione del 270 bis, è quella di aver partecipato attivamente agli scontri armati di scena nel vespaio siriano, in cui le unita di difesa del popolo kurde con i volontari internazionali ingaggiano uno scontro strada per strada, paese per paese, contro le truppe dello stato islamico e i ribelli jihadisti finanziati dalla Turchia”.
“La lotta all’Isis – continua la nota – ingaggiata coraggiosamente dai volontari internazionali a costo delle proprie vite, è invece portata in mondo visione da politicanti e stati solo per fomentare lo scontro di civilità, in direzione dei soli interessi economici e geopolitici. Noi rifiutiamo in ogni modo la criminalizzazione dei volontari internazionali e rivendichiamo continuità ideale e complicità con la loro azione nella difesa della Rivoluzione Kurda in opposizione all’ISIS e agli interessi Turchi nell’area. Per questo saranno presenti all’iniziativa volontari internazionali, combattenti delle YPG e solidali che sono stati parte integrante della lotta in quei territori negli ultimi mesi”.
“Dalle 17 poi – conclude la nota – interverranno i combattenti spiegando i pilastri della rivoluzione del Rojava e le loro esperienze personali. Approfondiremo l’importanza della questione di genere nella teoria e nella vita quotidiana della popolazione Kurda. Discuteremo insieme di come rispondere attivamente ai processi di criminalizzazione di compagni e compagne sarde e italiane che hanno deciso di mettere in gioco le proprie vite per sostenere questa causa. Solidarietà con tutti gli inquisiti”