Ancora qualche giorno di tempo per sapere se la Giunta di Andrea Soddu, che da tre anni amministra il Comune di Nuoro, regge o andrà a casa. Dopo la rottura con il Psd’Az, la seconda forza politica della maggioranza con quattro consiglieri e due assessori, quest’ultimi ‘licenziati’ dal primo cittadino, il sindaco ha deciso di congelare la situazione in attesa di capire con gli alleati, nei prossimi giorni, se ha ancora la maggioranza o se dovrà rassegnare le dimissioni.
Scelta tutta politica, spiega Soddu, quella di togliere le deleghe ai due assessori sardisti, Giuliano Sanna (Urbanistica e Ambiente) e Antonio Belloi (Lavori Pubblici e Sport), dopo la decisione del Pdsd’Az di allearsi per le Politiche con la Lega di Salvini. “Quando abbiamo iniziato il percorso elettorale, il Psd’az, unico partito in una coalizione di liste civiche, si posizionava in una zona ideologica neutra – ricostruisce il sindaco – Oggi quel partito ha fatto scelte particolari, che non fanno venire meno l’amicizia per gli assessori, ma portano a una verifica politica che apriremo subito. Verificheremo l’esistenza dei numeri per capire se c’è una maggioranza – conferma Soddu – Nel frattempo però, la vita amministrativa del Comune deve proseguire, e in questo periodo limitato di tempo ho deciso di procedere togliendo le deleghe”.
Motivazioni che non convincono i sardisti, secondo i quali i problemi della maggioranza sono pregressi. E ora i numeri fanno davvero traballare la Giunta: prima poteva contare su 16 consiglieri su 25, adesso solo su 11. “L’alleanza dei 4 Mori con la Lega era chiara fin da febbraio quando io e Belloi siamo stati riconfermati e il sindaco non ha avuto nulla da dire – dice Giuliano Sanna – ora la soluzione dipende da lui”. L’opposizione cavalca la spaccatura e chiede le dimissioni di Soddu. “La reazione del sindaco di revocare due assessori con deleghe pesanti è gravissima – denunciano Leonardo Moro del centrosinistra e Pierluigi Saiu di Uniti per Nuoro – La Giunta non ha più la maggioranza e rimanere aggrappati alle poltrone è solo egoismo politico. La città ha bisogno di un governo forte non di una coalizione a pezzi”.