“Perché il Comune di Sant’Antioco non fornisce i mezzi utili alla partecipazione degli operatori economici locali agli eventi che prossimamente si svolgeranno presso L’Arena Fenicia?”. Se lo chiede Genti Noa durante un dibattito in Consiglio comunale a Sant’Antioco.
Il gruppo di opposizione ha infatti presentato una mozione indirizzata all’Amministrazione comunale, guidata da Ignazio Locci, di coinvolgere gli operatori economici locali agli eventi estivi. La mozione è stata però bocciata.
“Il Comune – si legge – ha investito negli eventi del 13 agosto, 1 e 8 settembre la somma di 160.000 euro su eventi peraltro a pagamento alcuni di questi offerti invece gratuitamente, in altre cittadine, da sindaci molto più oculati nelle spese rispetto al nostro.
“Per questo chiediamo quindi che il sindaco Locci non ripeta l’errore commesso nel 2017 quando a somministrare alimenti e bevande furono autorizzati solo operatori economici non locali a discapito delle nostre attività economiche”.
“È giunto il momento di invitarli alle manifestazioni d’interesse – continua la nota – tipiche del turista “mordi e fuggi”, manifestazioni che altrimenti rappresenteranno solo un ingente costo per la comunità senza beneficio alcuno per operatori economici e cittadini di Sant’Antioco.
Considerato inoltre che l’Amministrazione comunale a dicembre 2017 ha investito importanti somme per l’acquisto di casette in legno (di Natale), sarebbe il caso di cominciare ad ammortizzare tali costi concedendone finalmente l’utilizzo agli operatori economici locali per somministrare alimenti e bevande durante l’Arena Fenicia festival così che anche a chi è di Sant’Antioco sia data l’opportunità di guadagnare piuttosto che preferire sempre gli operatori esterni”.
Il Festival, giunto alla seconda edizione, è stato fortemente voluto dal Comune di Sant’Antioco e proposto direttamente all’Associazione Enti Locali per le attività Culturali e spettacolo, con una deliberazione della Giunta Comunale di 120.000 euro.
Il processo che si sta chiudendo riguarda la gestione dell’Anfiteatro sino al 2010, mentre per i fatti tra il 2005 e il 2007 si era tenuto un altro dibattimento.
L’indagine era scaturita dagli esposti sull’affidamento diretto del teatro all’aperto, uno dei tesori archeologici della città, alla società dei fratelli Palmas: per il pm Caria ci sarebbe stato un abuso d’ufficio perché sarebbe mancato un procedimento di evidenza pubblica.