I cieli nel Centro Italia si tingono sempre più di rosa quest’estate.

La popolazione stanziale dei fenicotteri risulta triplicata, secondo quanto segnalato dalle guide ambientaliste della riserva Diaccia Botrona, nelle acque di bonifica della Maremma toscana a poca distanza da località balneari note come Castiglione della Pescaia. Poco più a Ovest, in Sardegna, ogni notte stormi di flamingo, dal caratteristico piumaggio rosato e nell’assetto a V, si involano da Cabras e Arborea per dare il cambio ai rispettivi partner nella custodia dei nidi, perlopiù concentrati nei più ampi stagni di Cagliari.

”Più l’acqua è salmastra e più ci sono fenicotteri, – spiegano le guide della riserva Diaccia Botrona – normalmente contiamo 1.200 esemplari ora il censimento di questi affascinanti volatili supera quota 3.000. Un fenomeno positivo che arricchisce la fauna stanziale ma che è dovuto a due negatività: la progressiva erosione delle coste tirreniche registrata negli ultimi anni e la forte siccità delle scorso anno che ha lasciato l’Ombrone in secca e le falde idriche ancora ben lontane dall’essere in saldo positivo”. Nei canali d’acqua maremmani, frutto di una bonifica avviata fin dal 1700 dagli Asburgo Lorena e dal 1994 riconosciuti come parte della Riserva Naturale Integrata, i nidi dei fenicotteri sono appena una sessantina e poco protetti ai predatori di terra e ai rapaci.

I fenicotteri sembrano di gran lunga preferire la Sardegna al punto che, ha detto Paolo Pinos, allevatore e delegato di Oristano della Lipu, Lega Italiana produzione uccelli, ”si sta tipicizzando un fenicottero sardus, anche perché l’inanellamento dimostra che si sono esemplari stanziali da 40 anni. Migrano poco dunque, qui hanno trovato habitat ideale”.