“L’arresto cardiaco uccide nel giro di quattro o cinque minuti, che sono molti di meno di quelli che passano mentre si attende l’arrivo di un medico o del 118. Ecco perché servono più istruttori per formare più soccorritori e creare così le condizioni per salvare più gente possibile”. Il cardiologo Gianfranco Delogu usa parole molto semplici per spiegare il senso del progetto “Piazza della Salute”, che oggi ha fatto tappa in piazza Roma a Oristano.
L’iniziativa è stata promossa a livello nazionale dall’Enpam, l’Ente di previdenza e assistenza dei medici italiani e a Oristano è stata realizzata con la collaborazione della Lavos e della Protezione civile e con il patrocinio del Comune. “Perché le manovre salvavita sono fondamentali in attesa o in assenza di un medico” ha spiegato il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti.
A metà mattinata, sotto i due gazebo allestiti ai piedi della Torre di Mariano, il dottor Delogu e il medico rianimatore Giuseppe Obinu avevano già insegnato a una decina di oristanesi, alcuni già impegnati nel mondo del volontariato, le semplici pratiche da mettere in atto per salvare con l’ausilio del defibrillatore la vita di una persona colpita da arresto cardiaco. Tanta la curiosità dei passanti che anche solo assistendo alle esercitazioni hanno potuto apprendere le pratiche basilari di un intervento di primo soccorso.
“C’è una ampia richiesta di formazione alla quale si sta facendo fronte con qualche difficoltà”, ha ammesso Delogu, spiegando però che chiunque può, anzi deve, intervenire di fronte a una persona che ha bisogno di soccorso. Insomma più comuni cittadini imparano a usare il defibrillatore e più vite possono essere salvate, altrimenti la sempre più capillare diffusione dei defibrillatori anche nelle strade e nelle piazze delle città rischia di essere inutile.