È un cittadino albanese di 39 anni, incensurato, l’uomo arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile del reparto territoriale di Olbia con l’accusa di aver cercato di sgozzare con un taglierino un suo connazionale di 33 anni.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, che contestano al presunto colpevole i reati di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, e resistenza a pubblico ufficiale, verso le 7 di stamattina i medici dell’ospedale di Olbia hanno chiamato il 112 per denunciare l’arrivo del 33enne, accompagnato fin lì dagli amici, con una profonda ferita al collo. Stando al racconto, l’aggressore si trovava fuori dall’ospedale e aveva un fare minaccioso. Il reparto territoriale, agli ordini del comandante Alberto Cicognani, ha fatto convogliare sul posto tutte le pattuglie disponibili. Ma l’auto dell’aggressore, che prima era stata notata fuori dall’ospedale senza nessuno a bordo, non c’era più. Dopo tre ore di ricerche, il mezzo usato per la fuga è stato intercettato nel parcheggio di un negozio di Rudalza, a Porto Rotondo. Bloccata ogni possibile via di fuga, i carabinieri hanno arrestato l’uomo, in evidente stato di ebbrezza, e un connazionale di 37 anni, anche lui incensurato, arrestato con l’accusa di favoreggiamento personale e resistenza a pubblico ufficiale.
L’aggressore aveva ancora con sè il taglierino per edilizia con cui aveva ferito il rivale. Teatro della lite è stata via Vittorio Veneto, nei paraggi di un bar. Il ferito, vittima di un fendente al collo di dodici centimetri, è stato dimesso con una prognosi di venti giorni di cure. L’aggressore è nel carcere di Nuchis, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’amico è stato trattenuto nella camera di sicurezza della caserma di Olbia sino al processo per direttissima.