“Sono ancora arrabbiato per l’esonero con il Chievo. Ma penso che se questo mi dá una spinta, allora è tutta salute”. È il carattere di Rolando Maran, nuovo allenatore del Cagliari: niente rimpianti per il passato, l’esperienza serve solo per costruire il futuro. E il domani, sino al 2020, proprio l’anno del centenario del club, è solo rossoblù.
“Conoscevo già il significato di allenare una squadra che rappresenta un popolo – ha detto nella sua prima conferenza stampa dopo la firma di un biennale con la società di Tommaso Giulini – ma dalle prime chiacchierate con i tifosi ho percepito il reale senso di questa dimensione, mi sono reso conto di tutto. E io vengo in Sardegna con il massimo entusiasmo”.
Per costruire una squadra con o senza Barella? “Io naturalmente sogno che si possa costruire una squadra intorno a Barella ma devo dire – ha sottolineato – che qui ci sono giocatori che costituiscono una buona base per fare bene”. Maran ha parlato questa mattina con l’ex giocatore rossoblù, ora nello staff del club, Daniele Confi. “Una bandiera – ha raccontato – mi ha ribadito il senso di appartenenza a questa squadra. Ho visto al museo la galleria di immagini che raccontano il club. Mi piacerebbe incontrare di persona Gigi Riva”.
Il neo allenatore guarda in alto: “Voglio che si raggiunga più del massimo, consapevoli della nostra identità di squadra che vuole avere un approccio positivo alla partita, mai passivo. Non ci deve spaventare nulla. Poi si può anche perdere o subire, ma con la coscienza a posto, quella di averci provato”. Cagliari, squadra per il rilancio. “Ho stimoli fortissimi – ha spiegato – so di essere in una società che vuole costruire un futuro importante e anch’io voglio migliorarmi con questa società. Garantisco lavoro e passione, voglio conquistarmi la stima di un popolo intero”. È stato contattato dal Cagliari dopo la fine del campionato: “Scelta immediata, non ho mai avuto dubbi – ha chiarito – La mentalità giusta? Dobbiamo essere artefici della nostra prestazione. Sempre, anche quando perdiamo. Dobbiamo investire su noi stessi, cercare di andare sempre oltre i limiti”.
Tre o quattro giorni per sapere se l’esterno destro croato Srna sarà un giocatore del Cagliari. Lo ha detto il direttore sportivo rossoblù Marcello Carli anticipando le mosse del club sul mercato. “Ci può dare tento – spiega a margine della presentazione del nuovo allenatore Rolando Maran – e ci garantirebbe di avere un atleta di grande personalità in campo e all’interno dello spogliatoio. È stato a Cagliari, è rimasto ben impressionato dall’ambiente e dalla città. Ora vediamo”.
Carli vuole costruire la squadra del futuro anche pensando al passato. “Siamo reduci da un’annata difficile – ammette – bisogna partire con un bel bagno di umiltà. Dividerci da Lopez è stata una scelta difficile perché il finale è stato buono. Dopo la fine del campionato ho parlato con tre o quattro allenatori e la scelta è caduta su Maran perché è forte, sa lavorare e dá mentalità alla squadra. Sa far giocare come vogliamo noi, ma è anche riflessivo quando c’è da portare il risultato a casa. Ricordiamoci che non molto tempo fa lo volevano tutti perché considerato un innovatore: lui è rimasto al Chievo perché non voleva lasciare il progetto iniziato col presidente dimostrando di essere una persona perbene. Quando uno è forte, rimane forte. Ricordate Giampaolo? A Empoli l’ho preso dalla C, dalla Cremonese. E ora tutti a dire quanto è innovatore, come fa giocare bene la squadra. Ma anche lui è stato sempre forte”. Sul mercato Carli non si sbilancia. “Il nostro primo acquisto è Joao Pedro, glielo ho già detto: io voglio e sono sicuro che possa dare ancora di più di rispetto a quanto di buono ha già dato”.