“Contrastare con ogni mezzo consentito, e in ogni sede – anche giudiziaria se necessario – il disegno accentratore dell’associazione italiana allevatori (Aia) e trovare una soluzione per assumere i 290 dipendenti dell’associazione regionale allevatori (Ara) in liquidazione all’interno di Laore, come previsto dalla legge regionale 3 del 2009”. E’ l’impegno chiesto al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, e all’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, attraverso una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

“Oggi manifestiamo la volontà politica di risolvere una volta per tutte questa vertenza”, ha spiegato in aula il primo firmatario Pier Mario Manca (Pds). L’altro punto importante della mozione: garantire la permanenza in Sardegna di tutti i servizi e di tutti i livelli occupativi attualmente esistenti in capo all’Aras. “L’associazione – ha ricordato Manca – è finanziata con 13,8 milioni di fondi regionali già trasferiti all’Agenzia Laore”. Ebbene, “ad Aras mancano ancora 4,6 milioni e i dipendenti non hanno ancora ricevuto lo stipendio di dicembre 2017 e maggio 2018. Di certo così non si può continuare, siamo disposti a chiedere l’accesso agli atti su Laore se non ci sono risposte”.

Da parte sua, l’assessore Caria ha spiegato cosa sta facendo la Giunta per arrivare a una soluzione. “Stiamo portando avanti l’idea di dare applicazione alla legge 3 del 2009”, ha ricordato. A fare la differenza sarà la decisione del ministero della Funzione pubblica: “Se arriverà l’ok i dipendenti entreranno in Laore”. E nel frattempo? “Non è vero che Laore non pagherà le retribuzioni, lo farà se le prestazioni verranno effettuate e noi sappiamo che questo verrà fatto per non arrecare danno agli allevatori”. Infine: “Nella peggiore delle ipotesi verrà messa in campo una soluzione e non lasceremo a terra dipendenti e aziende”.