Abbiamo tutti sentito la storia al limite dell’incredibile dell’ imprenditore Bramini, il quale a causa di crediti nei confronti dello Stato non riscossi è andato in fallimento perdendo tutto. Anche la sua casa. Del suo caso si sono interessati Salvini e Di Maio che hanno anche offerto a Bramini un posto nel prossimo Governo.
A Cagliari – o meglio, a Quartucciu – un operaio portuale, marito, padre di quattro bimbini piccoli, da mesi ( 2015 ) non percepisce gli stipendi arretrati è stato licenziato ( con altri colleghi ) e il 31 maggio – dopo un tentativo andato a vuoto proprio nello stesso giorno in cui Bramini è stato sbattuto fuori a dalla sua casa – dovrà lasciare la casa.
“Se mi venissero pagati gli arretrati degli stipendi, potrei pagare gli affitti arretrati e anche un altro intero anno ma, davvero si pensa che io il 31 maggio possa aver risolto il problema ? ” Sono storie di tutti i giorni che riguardano, oramai, imprenditori e lavoratori. Qui in Sardegna Salvini e Di Maio sono arrivati in piena campagna elettorale.
Uno con lo slogan “prima i sardi” . L’altro dopo essersi gustato una fresca birra ichnusa sotto il tramonto della sella del diavolo, ha detto: “siamo pronti a governare la Sardegna “. Usai il 31 maggio dovrà lasciare la casa e insieme alla sua famiglia non ha speranze.
L’autorità portuale che ha fatto in questi mesi? Perché una impresa che lavora per loro lascia o ha lasciato i dipendenti senza stipendio?
Antonella Soddu (Clas Sardegna)