Anche la Sardegna si affaccia nell’universo Baskin con un coordinamento variegato di forze: nel tempo dovranno far attecchire la disciplina che in campo schiera, nella stessa squadra, giocatori paralimpici, cestisti dalle abilità eccelse e individui particolarmente refrattari ad ogni tipo di sport.
Miur e Cip Sardegna si sono accordati per dare la prima scossa con un corso di aggiornamento riservato ai docenti di Scienze Motorie e Sportive di sostegno appartenenti alle scuole secondarie di primo e secondo grado dislocate nel territorio isolano. Al patto tra i due organismi, che ha ricevuto il plauso dall’Assessorato regionale della Pubblica istruzione e sport, aderisce anche il braccio operativo del progetto costituito dal binomio Associazione Baskin Cremona-ASD Abilità Sassari, costola della Cooperativa La Gaia Scienza, che saranno chiamate a diffondere capillarmente il Baskin, in ambiti extrascolastici.
Il Baskin (abbreviazione di basket inclusivo, insieme) nasce dalla collaborazione tra l’ingegnere Antonio Bodini (padre di un’alunna disabile) e Fausto Capellini, insegnante di Scienze motorie, che nel 2001 hanno dato avvio ad un progetto di inclusione nel campo delle attività sportive.
“Il gioco, che s’ispira al basket – spiega Capellini, presente a Sassari come docente formatore assieme a Sira Miola – prevede la partecipazione di tutti i soggetti possibili: maschi e femmine, ragazzi con e senza disabilità, ragazzi molto abili dal punto di vista motorio e persone con scarse competenze o restie a mettersi in gioco, perché considerate non sufficientemente adatte per prendere parte alle attività sportive. L’idea innovativa è quella di utilizzare le capacità di ciascuno per produrre benefici alla propria squadra”.