E’ stata riesumata la salma di Manuel Piredda, il muratore 27enne di Gonnesa (nel Sulcis) morto a seguito di un incendio che – secondo una prima inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari – egli stesso avrebbe provocato e nel quale rimase gravemente sfigurata l’ex moglie, Valentina Pitzalis, che non aveva mai perso conoscenza indicando subito nell’ex marito l’autore di un’aggressione col fuoco avvenuta nella loro abitazione di Bacu Abis il 17 aprile 2011.

A seguito degli esposti e delle denunce presentate dalla famiglia di Piredda, che non ha mai creduto alla prima ricostruzione (è stato presentato anche un esposto nei confronti del procuratore aggiunto Paolo De Angelis che aveva condotto la prima inchiesta e che ha deciso di non trattare la nuova indagine), la procuratrice di Cagliari, Maria Alessandra Pelagatti, aveva aperto un nuovo fascicolo (indagando come atto dovuto Valentina Pitzalis per incendio doloso e omicidio) e assegnandolo all’aggiunto Gilberto Ganassi. Il pm aveva ordinato una serie di accertamenti, tra i quali la riesumazione della salma e un esame autoptico.

Oggi, dopo sette anni, il corpo del giovane è stato riesumato dagli esperti della Procura, affiancati dai Ris di Cagliari e dai Carabinieri di Gonnesa. Scortata nell’Istituto di medicina legale del Policlinico Universitario di Monserrato l’autopsia dovrebbe iniziare domani mattina: il consulente del pm dovrà accertare le cause del decesso. Oltre all’esame autoptico è prevista anche una Tac, esami tossicologici e altro ancora. Le gravi ustioni riportate da Valentina Pitzalis e le sue testimonianze l’hanno resa una delle donne-simbolo in Italia delle battaglie contro il femminicidio e le aggressioni sulle donne.