Il centrodestra resta unito: sembra sfumare il governo, riproposto da Luigi Di Maio ancora questa mattina al Quirinale, di M5s e Lega. “Sono disponibile a fare un governo di centrodestra, Mattarella ci dia modo di trovare una maggioranza”, è l’ultimo appello di Matteo Salvini. Ma la salita di M5s, centrodestra e Pd al Colle per l’ultimo giro di consultazioni, consegna per ora una fumata nera che potrebbe portare dritti verso le elezioni.
E il Quirinale non avrebbe escluso che a questo punto si voti già all’inizio di luglio. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che potrebbe parlare già questa sera, al termine dell’ultimo giro di consultazioni con i gruppi parlamentari, farà nei prossimi giorni le sue scelte. Sembra escluso che conceda al centrodestra di andare a cercare i voti, che sulla carta non ci sono, per un sostegno a un governo Salvini in Parlamento. Sfumate le possibilità di un accordo per un governo politico, rimarrebbe dunque sul tavolo lo scenario di un governo “di tregua”, neutrale, con un premier indicato dal capo dello Stato, che cerchi di arrivare all’inizio del 2019, assicurando il varo della manovra in autunno, evitando l’aumento dell’Iva.
Di Maio, dicendosi convinto ci siano margini ancora per un governo politico, dice fin d’ora “no a governi tecnici”. Ma, se il veto di M5s e Lega a governi del presidente dovesse essere confermato, serve un governo per traghettare verso il voto, che a questo punto potrebbe essere a luglio o ottobre. Viene esclusa la possibilità che possa essere Paolo Gentiloni a guidare il percorso sia perché non sarebbe il caso di far gestire un passaggio così delicato da un governo dimissionario, sia perché Gentiloni potrebbe essere il candidato premier del Pd.