Stop all’erosione delle coste sarde e all’arretramento delle spiagge. Una lotta che può cominciare anche da una doccia: granelli che si possono recuperare con l’installazione negli arenili di piccoli impianti per eliminare la sabbia dalla pelle senza usare shampoo e bagnoschiuma, ma soltanto acqua, per lasciare in riva al mare quei pochi grammi.
Che, moltiplicati per le migliaia di bagnanti, rischiano di diventare tonnellate. È una delle proposte lanciate oggi dal presidente regionale uscente del Sindacato italiano balneari (Sib) Alberto Bertolotti nel corso di un convegno promosso dallo stesso sindacato e dedicato proprio alla tutela del litorale. “Quello dell’arretramento delle battigie è un fenomeno che riguarda tutta l’Italia – ha spiegato Bertolotti – La prima mossa è quella di provvedere sempre alla manutenzione ordinaria delle spiagge. Le docce con il recupero della sabbia possono aiutare. In certi casi mi trovo d’accordo anche con il numero chiuso nelle spiagge”. Il Sib chiede poi regole uniformi per l’applicazione del Piani di utilizzo dei litorali, spesso – è stato rilevato – interpretate diversamente da comune a comune. Mare e coste risorsa preziosa. Non solo per l’ambiente. Ma anche perché la loro salvaguardia difende e aumenta i posti di lavoro dell’industria balneare. Che ormai, vedi i chioschi al Poetto a Cagliari, è aperta e produce reddito tutto l’anno.
In campo per la difesa dei litorali anche le forze dell’ordine. Da quanto emerso dalla Guardia di Finanza durante il convegno, le attività in riva al mare sono sempre più disciplinate con Imu, Ici, Tari e imposte varie. Ma talvolta, in acqua o in spiaggia, capita ancora di trovare lavoro nero (soprattutto nelle imbarcazioni) e che qualcuno venga beccato senza la ricevuta del canone speciale Rai. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, novità arrivano dal Nas dei carabinieri sul fronte delle avvertenze legate agli allergeni per chi prepara panini o pasti nelle attività davanti al mare: le sanzioni per chi viola le nuove disposizioni si fanno più salate, sino a 10mila euro.