Con un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta regionale della Sardegna, Francesco Pigliaru, la consigliera del Pd Rossella Pinna, riporta l’attenzione della politica regionale sulla grave situazione socio-economica del Medio Campidano. “Come disposto dall’art. 5 della legge di stabilità del 2016 – afferma la Pinna – è’ istituita l’area di crisi coincidente con il territorio dell’ex Provincia del Medio Campidano e della Provincia di Oristano nell’ambito della programmazione territoriale di cui alla strategia 5.8 del Programma regionale di sviluppo 2014-2019. Al fine di creare condizioni di maggiore equilibrio territoriale e favorire processi di crescita economica, produttiva e occupazionale, sono avviati progetti di sviluppo locale anche attraverso l’attuazione e l’impiego di risorse aggiuntive”.

La norma prevede inoltre, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, “che la Giunta
regionale “verifica la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento delle aree di crisi industriale e
crisi industriale complessa di aree industriali comprese nell’ambito territoriale del Medio
Campidano e di Oristano”.

“Ad oggi, – si legge nel documento firmato da Rossella Pinna – a distanza di due anni dall’approvazione della legge, non risultano pervenute, agli scriventi, comunicazioni in merito all’adozione dei provvedimenti previsti dalla norma. La situazione fotografata da vari Istituti di Ricerca demoscopica e di Statistica , dalle Onlus come la Caritas, continua a restituirci un territorio particolarmente colpito dalla crisi economica con il tasso del 71,7%, l’incidenza dei Neet, ragazzi che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione, è stata più elevata in Sardegna rispetto al resto d’Italia, tra i giovani si registrano elevate percentuali di insuccessi scolastici, fenomeni di abbandono e dispersione.

I recenti dati forniti dall’Agenzia europea di statistica attestano che il tenore di vita del Medio Campidano è simile a quello della Polonia e dell’Ungheria. La povertà non risparmia nemmeno gli anziani del Medio Campidano, in modo particolare le donne. I tassi più alti si rilevano rispettivamente a Carbonia (9,96%) e Medio Campidano (9,89%), su 100 quasi 10 sono in stato di deprivazione. Il Medio Campidano, vuole rifiutare la maglia nera della provincia più povera d’Italia ed è per questo – ribadisce Rossella Pinna, rilevando l’urgente necessità di una sollecita presa di posizione – che chiamiamo a raccolta i sindaci, le organizzazioni sindacali, le forze politiche, le imprese e le associazioni per aprire una vertenza forte per il Medio Campidano che riparta dalle risposte attese dalla Giunta regionale sull’istituzione dell’area di crisi”.

“Un’urgenza imposta dalla crisi – conclude la consigliera – che rende necessaria un’accelerazione dei tempi di attuazione, secondo le disposizioni di legge, per consentire così, prima possibile, l’avvio della transizione verso nuovi modelli di sviluppo del territorio”. Al Presidente si chiede di conoscere quali sviluppi hanno fatto seguito alle disposizioni di legge approvate all’unanimità dal Consiglio regionale e frutto di un emendamento di sintesi tra due proposte simili del Pd e di FI.