Amministrazione pubblica e privati per la prima volta insieme nella lotta contro gli incendi: Regione Sardegna, associazioni di categoria agropastorali e Anci hanno firmato un protocollo per definire attività di collaborazione. Obiettivo, sostenere il ruolo attivo degli agricoltori per aumentare la sicurezza anche attraverso un processo di formazione e informazione.
Al tavolo per la sottoscrizione a Cagliari l’assessora all’Ambiente Donatella Spano, il capo di gabinetto dell’assessorato all’Agricoltura Antonio Biancu, i direttori del Corpo forestale e della Protezione civile, Gavino Diana e Graziano Nudda, la responsabile dell’Agenzia Laore Maria Ibba, i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, e il presidente dell’Anci Emiliano Deiana.
In base al protocollo le associazioni dovranno mettere a disposizione la banca dati georeferenziata delle circa 35mila aziende agricole, delle macchine e attrezzature, la rete capillare di uffici e di associati considerati i primi conoscitori degli ambienti rurali. Ogni anno, tra marzo e aprile, le organizzazioni si impegnano a promuovere corsi di formazione della durata di 12 ore: sei ore di teoria in aula e sei sul campo presso aziende selezionate in accordo con il Corpo forestale e già formate.
Si parlerà di prevenzione, comportamento in caso di incendio, utilizzo dei dispositivi, lettura dei bollettini di previsione del pericolo incendio. Il Corpo forestale avrà il compito di gestire l’attività di formazione e di coordinamento durante le operazioni antincendio.
La Protezione civile si avvarrà delle associazioni durante la campagna di prevenzione. “Questa è una strada nuova intrapresa nella lotta al fuoco – ha commentato Spano – per la prima volta amministrazione pubblica e privati si mettono assieme per salvaguardare i territori”. “Finalmente si parla di prevenzione in modo serio”, ha sottolineato il direttore di Coldiretti Luca Saba”. “La chiave di lettura del protocollo è il coinvolgimento dei privati e delle aziende agricole”, ha spiegato Deiana ricordando che “come associazione abbiamo già attivato una serie di protocolli simili a livello di unioni di Comuni”.