Si aggira attorno al 26% la dispersione scolastica in Sardegna, prima fra le regioni d’Italia. Un progetto presentato oggi in Comune a Cagliari nella sede dell’assessorato all’Istruzione, punta a contrastarla attraverso una serie di iniziative che si svolgeranno nell’arco dei prossimi sei mesi e che inizialmente coinvolgerà una decina di ragazzi fra gli 11 e i 17 anni di Is Mirrionis, San Michele e Santa Avendrace. Con loro docenti, graffitari e writers, rapper e musicisti, registi, attori, stilisti, make-up artist e istruttori sportivi.

Ad accogliere “Street art Sardinia”, questo il titolo dell’iniziativa, l’assessore Yuri Marcialis. “Quello della dispersione scolastica – ha detto – è un tema molto caro all’amministrazione comunale che per combatterla ha impegnato risorse importanti, passate da 230.000 euro a 1.120.000 in fase di assestamento di bilancio”. Non solo. A ciò si aggiunge “la rimodulazione delle tariffe delle mense scolastiche e, tra le altre, le attività di contrasto al bullismo”.

“Il progetto proposto da Elèt eventi, va nella direzione tracciata dal Comune. In particolare perché utilizza due importanti strumenti che si avvicinano molto agli interessi dei ragazzi: i laboratori artistici e lo sport”, ha spiegato il rappresentante della Giunta Zedda. Due gli istituti comprensivi coinvolti in “Street art Sardinia” – il Satta-Spano-De Amicis e il Giusy Devinu – un istituto professionale – il Sandro Pertini, a cui potrebbero a breve aggiungersi i ragazzi del tecnico Grazia Deledda. “I giovani coinvolti potrebbero arrivare sino a 30”, ha annunciato Ignazia Concas di Elèt. All’incontro erano presenti anche lo scrittore Massimo Granchi, autore di “Occhi di sale”, e Stefano Ledda, direttore artistico del Teatro Sant’Eusebio di via Quintino Sella che ospiterà tutti i laboratori. E l’evento conclusivo: un convegno, la proiezione di un corto realizzato dai ragazzi con la regia di Mario Giua Marassi, un’esibizione di artisti e una mostra fotografica che testimonierà il percorso compito dagli stessi ragazzi.