“Oggi abbiamo portato la nostra solidarietà al popolo palestinese mostrando la complicità dell’ateneo cagliaritano con lo stato d’Israele”. Queste le parole del Cua Casteddu, collettivo universitario autonomo, che ha postato un video di un sit-in davanti alla facoltà di studi di lingue e filosofia.
“Pochi giorni fa – spiegano – nella Striscia di Gaza, durante la “Marcia per il ritorno”, i cecchini israeliani sparavano sulla folla uccidendo più di 20 Palestinesi e ferendone più di mille. L’ennesima risposta violenta e ingiustificata contro civili disarmati, in linea con la politica di violenza e repressione del governo sionista Israeliano. Le istituzioni sarde e italiane legittimano e supportano i crimini perpetuati nei confronti del popolo palestinese. L’università di Cagliari, in particolare, ha stretto accordi di cooperazione con tre università israeliane: il Technion Institute, l’Hebrew University of Jerusalem e l’Oranim Academic College. Queste università, con il loro apporto scientifico e tecnologico in campo militare, sono complici dell’occupazione della Palestina e dell’apartheid che soffre il popolo Palestinese per mano dello Stato di Israele. Perché abbiamo deciso di esporre la bandiera palestinese all’interno della nostra università?” si chiede il Cua Casteddu.

“Come studentesse e studenti dell’università di Cagliari non vogliamo essere complici del massacro di un popolo in lotta. Non vogliamo che il nostro ateneo stringa accordi con università o personaggi responsabili della sistematica oppressione del popolo palestinese”.