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“Un direttivo aperto, con il quale manifestare la nostra solidarietà e il nostro impegno per il futuro dei paesi e della nostra nazione”. E’ quanto si legge nella lettera di convocazione del direttivo nazionale del Partito dei Sardi in programma a Ottana venerdì 20 aprile presso l’albergo ristorante “Funtana ‘e donne” sulla statale 131. L’appuntamento segue il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dal sindaco di Ottana, Franco Saba, che ha minacciato le dimissioni sue e dell’intera Giunta in assenza di risposte per il territorio da parte della Regione.

“Oltre al primo cittadino di Ottana parteciperanno molti altri sindaci, rappresentanti di altri partiti, di associazioni e chiunque abbia cose intelligenti da dire e voglia di combattere”, spiega il segretario del Pds, Paolo Maninchedda. Che poi lancia un appello: “Vi pregherei di partecipare. È molto importante fare ‘nazione’, saper resistere, saper proporre, saper iniziare dal basso la nostra pacifica e legale rivoluzione civile. Ciò che avverto intorno a noi in questi giorni, ci supera. I paesi della Sardegna e i ceti produttivi stanno finalmente sollevando la testa. Sta finendo l’epoca del privilegio burocratico ed economico delle città. Sta finendo la trasformazione dei sardi in passivi consumatori”.

“Dobbiamo metterci al servizio di questa rinascita morale e politica che sta attraversando la Sardegna – sottolinea ancora il segretario – perché in larga misura la abbiamo determinata. I confini della competizione politica italiana, inadatti agli interessi dei sardi, sono superati da questo moto moralmente rivoluzionario”. Il problema del lavoro nel centro Sardegna, assieme alle criticità nella sanità, sono i motivi per i quali il Partito dei sardi, ad oggi, non parteciperà al vertice di maggioranza convocato dal governatore Francesco Pigliaru per mercoledì 11 aprile alle 15.