Non capita tutti i giorni di ricevere un “grazie” che apre il cuore e fa luccicare gli occhi. Anche se il lavoro è quello di oncologo, un medico che forse più di tutti ha, da subito, imparato cosa significhi la formula “umanizzazione delle cure”.

La gratitudine stavolta non è arrivata da un paziente ma da un bimbo di 5 anni, figlio di una paziente del dipartimento di senologia dell’Istituto europeo di oncologia di Milano. Un “grazie” sotto forma di un bigliettino con 45 centesimi in monetine da 1 e 2 centesimi, i risparmi del piccolo, donati per la ricerca contro il cancro. Un gesto che ha “scosso” il medico Pietro Caldarella, che in 18 anni di attività non aveva mai assistito ad una situazione tanto commovente. “Ho seguito una paziente che ha fatto dei sacrifici per venire qui a Milano dalla Sardegna per curarsi. A fine marzo è venuta a fare alcuni controlli dopo un percorso durato un anno e mi ha voluto salutare – racconta – Ma quando sono arrivato ho trovato l’intera famigliola con il bimbo bellissimo di 5 anni, biondo e occhi scuri. Il marito della signora mi ha regalato due vini, uno bianco e uno rosso di Porto Pino (nel Sulcis, ndr) – osserva – mentre il bambino mi ha dato una bustina che ho sentito subito essere un po’ pesante. L’ho aperta e oltre ad un bigliettino con il mio nome c’erano dei soldini. ‘Questi soldi li devi dare per la ricerca’, mi ha detto con una sensibilità schiacciante. Devo dire che mi sono commosso e – aggiunge – l’unica cosa che ho saputo dire è stata: ‘sei proprio un ometto’. Altro non sono riuscito a dire: anzi avrei voluto scappare”.

Normalmente schivo, Caldarella, medico siracusano trapiantato da 18 anni a Milano, sa bene cosa siano i cosiddetti “viaggi della speranza” che i pazienti, soprattutto del Meridione d’Italia, affrontano per potersi curare nelle strutture più avanzate del Nord. Forse per quell’empatia in più per la famigliola arrivata da un’isola, come la sua Sicilia, forse anche per quella lacrima trattenuta davanti al bimbo che gli offriva il denaro per la ricerca, Caldarella ha voluto raccontare su Facebook la storia. “Stamattina il figlio di una mia paziente di 5 anni mi ha dato questo biglietto per ringraziarmi delle cure alla sua mamma e dentro c’erano i suoi risparmi che ha voluto donarmi per la ricerca sul cancro …mi veniva da piangere!!!” ha scritto nel post e subito la notizia è diventata virale.

“Per il piccolo Giovanni la mamma è la cosa più preziosa che ha e il suo gesto mi veramente mi ha scosso – sottolinea l’oncologo dello Ieo – è una cosa che ti gratifica. Non ci sono soldi che possono darti la vera ricchezza e ti accorgi di avere fatto qualcosa per qualcuno – aggiunge – è la cosa più bella”. Nel frattempo la settimana prossima ci sarà probabilmente una cerimonia simbolica per rispettare il volere di Giovanni e dare i suoi risparmi alla ricerca attraverso la Fondazione dello Ieo che sostiene appunto la ricerca oncologica e cardiovascolare.