Assemini ha urgente bisogno di un progetto politico che intercetti i problemi e li risolva con competenza ed ampia partecipazione, per determinare una nuova strategia di sviluppo socioeconomico e di adattamento ai bisogni espressi e latenti. Assemini non può essere rilanciata senza rimboccarsi le maniche per adattare la propria fisionomia alle condizioni demografiche, ai drammi sociali ed alle immense opportunità che ancora attendono di essere colte.

Per il leader di Proposta Civica Antonio Scano, la politica deve intervenire immediatamente per adattare la struttura della città ai bisogni di una comunità che continua a cambiare. Scano lancia un allarme: la popolazione residente è pari a 27mila cittadini, dal 2011 abbiamo perso quasi 700 unità, rilevando un andamento altalenante con picchi negativi anche di 475 unità in un solo anno. La popolazione tra i 60 e gli ultra 80enni è pari ad oltre 6.500 unità a fronte della mancanza di servizi adeguati alle nuove esigenze. Le comunità ed i centri esistenti sono in grado di soddisfare una domanda pari all’1,54% rispetto alla domanda potenziale. È doveroso intervenire al più presto per garantire servizi fondamentali, tenendo conto che ogni singola struttura produce ben 10 posti di lavoro ogni 25 persone assistite.

Sempre Scano, rileva che – dopo una intera consiliatura – mancano ben più di 100 loculi cimiteriali solo per gestire l’ordinario. Fatto che non solo dimostra il bisogno di cambiamento radicale nell’approcciarsi alle naturali esigenze, ma anche di una rinnovata sensibilità. Anche in questo caso occorre superare le criticità investendo in competenza ed innovazione per dare seguito compiutamente al ruolo che un Comune deve garantire.

“Rilevante anche il dato sulla contrazione delle nascite, con le conseguenze negative che questo comporta. Aspetto che non può essere contrastato con l’immobilismo, ma attivando una rinascita economica e programmando una politica di sostegno alla maternità, non solo in termini di risorse finanziarie, ma anche in termini di nuovi servizi – e conclude – in due parole: cambiamento radicale”.