“Vendere il mare è tradire la nazione”, questo è il testo degli striscioni affissi dai militanti di CasaPound Italia in diverse città della Liguria, della Sardegna e della Toscana contro la cessione di ampi tratti di mare alla Francia, discussa dai due Stati per anni e ratificata nel 2015 dal governo Renzi a firma del ministro Gentiloni.
“Dopo i casi della Liguria e della Sardegna, anche la Toscana rimane vittima di un vero e proprio atto di alto tradimento del governo Renzi, che intacca la sovranità della nazione e dei suoi confini cedendo tratti di mare di grande importanza economica alla Francia in base a un trattato rimasto per lungo tempo nascosto agli italiani, al parlamento e alle diverse autorità locali. Un ‘segreto’ che è stato svelato soltanto casualmente, a causa del sequestro in gennaio di un peschereccio ligure, inoltratosi inconsapevolmente in una pescosa area del Mar Ligure ceduta alla Francia – sottolinea Cpi – Un caso analogo si è poi verificato a febbraio, con il sequestro di un peschereccio sardo che ha rivelato nella peggiore delle maniere come il trattato avesse ceduto alla Francia anche un’ampia area a nord della Sardegna, mentre, negli scorsi giorni, anche la Toscana si è trovata mutilata di ben 339 chilometri quadrati di mare davanti ai “santuari naturali” delle isole di Capraia e Pianosa, vedendo ridotto a sole 12 miglia il corridoio disponibile ai natanti italiani e con danni di primo piano per il settore della pesca professionale”.
CasaPound Italia “si opporrà sempre e comunque alla svendita a potenze straniere dei confini nazionali, conquistati con il sangue di milioni di italiani in secoli di guerre, da parte di governi che rappresentano non il popolo italiano ma gruppi di potere nemici dell’Italia”, denunciando “l’arroganza dei vertici del governo Renzi, che ha scavalcato parlamento e giunte regionali, e l’insipienza di questi ultimi organismi, che a distanza di mesi non hanno ancora chiesto efficacemente ragione di questo tradimento ai colpevoli responsabili”.