“Dentro l’animo ho sempre avuto la necessità di una riabilitazione, di chiarezza. Quello che mi è successo non è stata una telenovela, non sono ‘andata in vacanza’. E se qualcuno mi offrirà il calice della giustizia lo berrò avidamente”. Silvana Dall’Orto, moglie dell’industriale ceramico Giuseppe Zannoni, commenta così, alla Gazzetta di Reggio, gli sviluppi nelle indagini sul suo rapimento, avvenuto il 19 ottobre 1988 a Casalgrande – quando aveva 44 anni – e terminato l’1 maggio 1989, quando fu liberata sull’Autocisa dopo il pagamento di un riscatto miliardario.

Sono 16 gli indagati, quasi tutti sardi, tra cui due donne: ora i genetisti hanno trovato il Dna di un uomo e profili genetici misti sui reperti relativi al sequestro. Il Dna completo è stato estrapolato dalla saliva rimasta su un francobollo, in uno dei messaggi dei rapitori alla famiglia. Le operazioni di analisi di laboratorio cominceranno il 5 aprile e la prossima udienza, per assicurare il tempo necessario per gli esiti, si terrà il 13 giugno.

Le indagini sono ripartite un anno fa, confidando nei moderni metodi di investigazione scientifica, su richiesta della vittima, che ha sempre chiesto una verità processuale mai arrivata (gli autori sono ignoti). “Il mio corpo ha ancora i segni e li porterò fino alla morte – dice Silvana Dall’Orto – A continuare a subire da allora non sono stata solo io, ma tutta la mia famiglia. Ora sono in uno stato di attesa e dovrò aspettare fino al 13 giugno per sapere se potrò conoscere la verità. Ma temo di non essere più in tempo…”.

Il riferimento è al rischio di prescrizione: “Troppe lentezze burocratiche ci hanno danneggiato. Se fossi maliziosa direi: ‘Giusto in tempo perché cada in prescrizione’. Hanno lasciato correre troppo tempo, non so come e non so il perché. Di sicuro confermo la stima all’ex procuratore Grandinetti”. Per il legale della donna, Francesco Corsi, “è un primo passo che fa ben sperare. Dopo tanto tempo dai fatti, aver individuato un profilo genetico è un colpaccio. Se poi l’identikit del Dna corrisponda a uno degli indagati, questo è tutto da accertare, lo vedremo nei prossimi mesi”.