“La firma per l’acquisizione dello smelter Alcoa di Portovesme da parte del nuovo investitore svizzero Sider Alloys è una notizia confortante”. Così la vicecapogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale sardo, Alessandra Zedda, augurandosi che “l’accordo firmato al Mise non sia una pezza elettorale o un atto senza un piano industriale concreto”, e che “porti realmente alla riapertura della fabbrica”.

Ovviamente, spiega, “la battaglia dei lavoratori e l’impegno delle istituzioni termineranno solo quando la produzione sarà a regime e quando sarà supportata da un piano industriale che a oggi, però, ancora non si conosce e che dovrà obbligatoriamente contemplare la riassunzione e i reinserimenti dei lavoratori ai quali va certamente gran merito per la lotta e la difesa del posto di lavoro”.

 

Il Pd sardo esprime soddisfazione per la firma dell’accordo che sancisce la cessione dello stabilimento Alcoa di Portovesme alla svizzera Sider Alloys. “Quello di oggi è l’inizio di un nuovo percorso per lo smelter – ha detto il senatore Silvio Lai – e da ora può iniziare il conto alla rovescia per il riavvio della produzione”. Di certo, ha aggiunto, “non possiamo non ringraziare chi si è impegnato per questo risultato che è il frutto del lavoro sinergico di governo e regione Sardegna”.

In particolare, ha commentato il segretario regionale del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, “grazie al ministro Calenda e al presidente Pigliaru per aver creduto in un’impresa quasi impossibile, e grazie ai tanti lavoratori che hanno lottato per vedersi riconosciuti i loro diritti”. Secondo Cucca, inoltre, “la ripresa della produzione negli stabilimenti ex Alcoa è un’altra delle grandi cose fatte dal Partito Democratico, che si aggiunge alle tante azioni realizzate in questi anni alla guida del Paese e della Regione”.

“La firma di oggi al Mise – sottolinea il capogruppo in Consiglio regionale, Pietro Cocco – segna con forza un ulteriore passo avanti per la ripresa produttiva di alluminio in Sardegna, ora bisogna continuare a tenere alta l’attenzione perché il risultato sarà pienamente raggiunto solo quando vedremo lo stabilimento in produzione”. Da oggi, osserva il segretario Pd di Carbonia-Iglesias, “si cambia rotta e si guarda al futuro industriale con una nuova prospettiva in uno scenario che vede il nostro territorio di nuovo protagonista”.

 

La firma dell’accordo per lo stabilimento Alcoa di Portovesme “è una vittoria dei lavoratori di quel sito. Siamo solo all’inizio di un nuovo percorso, ma intanto siamo usciti dal baratro”.

Così in una nota il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, aggiungendo che il merito è “sia della lotta sindacale, che ha visto impegnati in prima linea delegati e delegate anche nell’ormai storica, lunga e coraggiosa ‘occupazione’ del silos dello stabilimento a 60 metri di quota, sia del complesso confronto sviluppatosi in una trattativa articolata e difficile”.

Le parti sociali “sono state determinate e, così, sono state determinanti perché cambiasse uno stato di cose già definito. E’ stata scritta, insomma, una bella pagina di impegno unitario e congiunto per lo sviluppo del Paese: bisogna proseguire su questa strada”, conclude Barbagallo.

 

“Ci hanno creduto, hanno lottato, hanno mosso mari e monti e alla fine hanno ottenuto un fondamentale risultato, non solo per loro, ma per l’intero sistema produttivo e per il territorio che non perde una produzione così importante. I lavoratori di Portovesme, insieme alle loro rappresentanze sindacali, possono andar fieri di quanto oggi hanno ottenuto”.

Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso commenta la firma della cessione dello stabilimento da Alcoa a Sider Alloys. “Questa vertenza dimostra ancora una volta – conclude Camusso – che la chiusura delle aziende non è inevitabile e che la difesa delle professionalità, delle capacità, delle conoscenze e delle vocazioni produttive è, se si vuole, se si ha il coraggio di ascoltare i lavoratori e di lavorare insieme, possibile”.

 

“L’accordo sull’ex Alcoa rappresenta un segnale importante per l’intero sistema industriale isolano, oltre che nazionale”. Così l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, in merito alla cessione dello stabilimento di Portovesme alla Sider Alloys, ufficializzato oggi a Roma.

“È un risultato fondamentale, frutto della condivisione di un percorso avviato dal Mise e Invitalia, e ci auguriamo che si arrivi presto alla riapertura dello stabilimento di Portovesme – aggiunge – La Sardegna ha già agganciato la ripresa in ambito industriale e lo testimoniano sia le recenti stime Istat che i dati sull’export, il cui incremento è attribuibile anche alle politiche di internazionalizzazione varate dall’assessorato dell’Industria. Il rilancio produttivo dello smelter di Portovesme, inoltre – osserva – sarà fondamentale per ridare slancio alle piccole e medie imprese che gravitano nel Sulcis e che hanno sofferto enormemente la crisi. Ora ci aspettiamo una rapida soluzione anche per Eurallumina, essenziale per completare la filiera dell’alluminio, e per la vicenda che riguarda la Keller di Villacidro”.

 

“Finalmente una notizia positiva per la Sardegna e per i lavoratori. La firma dell’accordo che segna il passaggio dell’ex Alcoa a Invitalia e poi alla società svizzera Sider Alloys corona cinque anni di lotte sindacali, che hanno conosciuto anche momenti difficili”. Lo sostiene il segretario generale Cisl Sardegna, Gavino Carta.

“Solamente la determinazione dei sindacati confederali e dei lavoratori ha impedito che prevalessero le ragioni di quanti invitavano alla rassegnazione e ad abbandonare la ex Alcoa al proprio destino – sottolinea – Lavoratori e sindacati hanno convinto il governo a rilanciare la produzione di alluminio, strategica per il Paese, e a ridare un ruolo all’ex Alcoa, accompagnandolo con interventi sul costo dell’energia e infrastrutturali sul territorio del Sulcis”.

Quattro le implicazioni principali dell’intesa, secondo Carta: “molta parte dell’industria sarda può essere recuperata nel rispetto dell’ambiente e resa competitiva; la mobilitazione sindacale, in sinergia con le istituzioni sarde, continuerà con più decisione per sottrarre altre imprese sarde alle situazioni di crisi, molte delle quali in atto da molti anni: c’è necessità di un confronto costante col Governo su molte partite economico-industriali che la Regione da sola non può risolvere; la Regione può fare molto per indicare modelli di sviluppo per un’industria innovativa”.