Alle elezioni provinciali di secondo livello fissate per il 27 marzo prossimo non potranno partecipare ben 51 sindaci. La legge che riforma gli enti intermedi sardi prevede, infatti, che sono eleggibili alla carica di presidente della Provincia i sindaci dei comuni il cui mandato non scada prima di diciotto mesi dalle elezioni. Ma in 51 casi la scadenza è precedente.
Tra questi il sindaco di San Gavino Monreale, Carlo Tomasi, che ha fatto ricorso contro la delibera con la quale il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, ha indetto le elezioni. L’atto porta la firma degli avvocati Giovanni Machiavelli e Mauro Tronci ed è già stato notificato alla Regione Sardegna. “Secondo la tesi svolta nel ricorso – spiega Machiavelli – la norma così come interpretata dal presidente della Regione priva senza una giustificata ragione il diritto di elettorato di numerosi sindaci, e quindi la rappresentatività di una importante porzione di territorio”.
E, in particolare, “il sindaco di San Gavino Monreale non ha tollerato che il suo territorio restasse privo di rappresentanti in questa tornata”. Oltre a Tomasi non potranno partecipare i primi cittadini di Assemini, Decimomannu, Donori, Maracalagonis, Ortacesus, Senorbì, Teulada, Villaspeciosa, Meana Sardo, Sarule, Sindia, Cheremule, Putifigari, Sedini, Ales, Boroneddu, Cabras, Modolo, Narbolia, Nughedu Santa Vittoria, Pompu, Simala, Villaverde, Fluminimaggiore, Iglesias, Collinas, Furtei, Jerzu, Seui, Aglientu, Budoni e Palau, Guasila, Villasimius, Donori, Alghero, Castelsardo, Galtellì, Irgoli, Illorai, Sassari, Sorso, Bosa, Genoni, Sorradile, Calasetta, Serrenti, Tortolì, Villagrande Strisaili e Golfo Aranci. Tomani, intanto, ha annunciato che attenderà qualche giorno prima di depositare il suo ricorso, per dare alla Regione la possibilità di intervenire e porre rimedio a questa situazione.