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Pili ha riferito che da ministro della Difesa, “Mattarella diceva che in Bosnia non è mai stato usato munizionamento all’uranio impoverito ma gli atti della Nato, che ho riportato nella relazione, dicono il contrario: fin dal 1994 lo Stato Italiano era a conoscenza che in Bosnia e Kosovo è stato usato quel materiale e sapeva che le conseguenze erano letali.

Gli Stati Uniti davano indicazioni che bisogna vestirsi come palombari nucleari in quelle zone, precauzioni che non sono mai state seguite dai vertici delle nostre forze armate”. Il deputato sardo ha poi messo nel conto della Difesa anche “il disastro ambientale, con la distruzione di habitat naturali in Sardegna e l’elevazione delle soglie di inquinamento ammesse nei poligoni militari a quelle dei siti industriali” ed ha puntato il dito sulla “connivenza tra vertici militari ed industrie belliche, con capi di Stato Maggiore passati a guidare aziende produttrici di armamenti come Vitrociset e Oto Melara”.

“Le manipolazioni dimostrate – ha proseguito Pili – impongono la trasmissione di questi atti alle procure competenti perchè valutino l’apertura di fascicoli d’indagine in modo da dimostrare che non esistono zone franche dove lo Stato si ritrae per consentire di tutto e di più”.